La "Furia ludica" del Duo Bucolico

Rimini

 

Attenzione, attenzione: la Furia ludica dell’eccentrico Duo bucolico sta per travolgere la Romagna. Daniele Maggioli e Antonio Ramberti, i cantautori romagnoli doc che dal 2005 spopolano sotto l’egida di questo funambolico duo, presenteranno oggi (dalle 23.30) il loro quinto disco al Satellite Musiclub di Rimini (viale Regina Margherita, 11). Dopo le tappe di Trani, Isernia e Roma che hanno aperto anticipatamente la loro stagione estiva ricchissima come ogni anno di serate inebrianti, gli artisti bucolici sono tornati in patria per debuttare con Furia ludica, un album firmato dalla Cinedelic Records che rappresenta la svolta sul piano discografico, dato che il Duo a oggi aveva indirizzato le proprie energie (oltre 100 concerti all’anno) principalmente sull’efficacia dei suoi irresistibili live. Ospiti speciali del disco sono Vincenzo Vasi, collaboratore stabile di Vinicio Capossela che qui alterna theremin, vibrafono e cori in 5 brani, e i conterranei romagnoli Nobraino in Mangialamusica.

«Quando penso al Duo bucolico mi viene in mente il film Andrej Rublëv di Andrej Tarkovskij – racconta lo scrittore Roberto Mercadini, chiamato a presentarli in occasione dello showcase avvenuto lo scorso l 28 aprile alla libreria Feltrinelli di Rimini –. In una scena il buffone Skomorokh, interpretato da Roland Bykov, si muove in modo strepitoso cantando, recitando, suonando il tamburo, facendo la capra e capriole. Mi ricorda il Duo per due motivi: uno esteriore, per l’energia strabordante che caratterizza le esibizioni di Ramberti (in particolare) e Maggioli, una sorta di corpo a corpo con il pubblico. L’altro motivo invece riguarda la stessa energia, la furia ludica appunto, trasferita con identico spirito dentro la parola». Dieci i brani con cui questi fantastici animali da palcoscenico hanno deciso di raccontare le loro storie bizzarre, ma con un occhio attento a dinamiche tutt’altro che surreali, anche perché «se il mondo non fosse così nevrotico, probabilmente il Duo bucolico non esisterebbe», conclude Mercadini. A cavallo tra cantautorato, operetta elettronica e folk-cabaret, l’album mette in scena piccole storie allegoriche, invettive cosmiche e proclami dada.

«Invecchiando, regrediamo all’infanzia: le carcasse dei nostri corpi rimpiccioliscono. Come Ermete Trimegisto, piccolo grande eroe, nano guerriero, partigiano nano. Noi ci nutriamo di musica, di neutre nutrie, di pentagrammi e di Baffi Gialli: lo confessiamo inequivocabilmente in Mangialamusica – spiegano i cantautori –. Furia ludica è un disco composto largamente in furgone, tra Messina e Milano o tra Isernia e Senigallia (non ci ricordiamo), nelle infinite trasferte bucoliche. La bega dei cani: ore e ore di digressioni, fantasticazioni, teorie del complotto, da mettersi le mani nei capelli.

Mantra Town è concepita invece a Cesenatico, vista mare, sognando il mondo esotico, immaginandolo un po’ a casaccio: Quanto costa il Nirvana?. I guru fanno tendenza? Che differenza c’è tra un hipster e un santone? La barba ce l’hanno, intanto. Ma noi ci affidiamo ad altri guru, meno noti, ma più belli: i Perinelli (cui è dedicata una canzone, ndr), che rispondono a tutte le domande, ma per capirli bisogna sapere il linguaggio dei flauti. Poi il rap: nuova frontiera bucolica, ultima forma di cantautorato contemporaneo. Ne avrete una riprova in Artigiani, che rotola via a metà strada tra l’invettiva, la fiaba e il delirio lucido».

Info: 3385916573

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui