Xavier De Maistre, il virtuoso dell'arpa

Rimini

RAVENNA. Con il concerto di questa sera si allunga la galleria di virtuosi che compone il cartellone di Ravenna musica.

Ospite dell’associazione “Angelo Mariani” al teatro Alighieri sarà infatti Xavier De Maistre. In realtà, parlare di virtuosismo a proposito di questo arpista famoso in tutto il mondo può apparire riduttivo: perché non è solo questione di tecnica acrobatica o di sentimento interpretativo, quello che De Maistre compie sul suo strumento è molto di più, è il continuo superamento delle possibilità dello strumento stesso, la sua continua ridefinizione. Attraverso sia l’esecuzione di composizioni pensate proprio per lui da autori quali Krzysztof Penderecki o Kaija Saariaho, che l’interpretazione assolutamente inedita di opere classiche anche sinfoniche, riassunte dal suo talento nelle corde dell’arpa. Attraverso, quindi, l’ampliamento di un repertorio che, nonostante la popolarità di questo strumento fin dalla seconda metà del Settecento – all’epoca diffuso anche nei salotti aristocratici –, non offre troppe possibilità agli interpreti, che da sempre si rivolgono all’“arte della trascrizione”. Così l’arpista francese – vincitore di premi e concorsi prestigiosi, nonché già membro dei Wiener Philharmoniker, poi solista diretto da maestri quali Riccardo Muti e Simon Rattle – aprirà la serata proprio con la trascrizione che egli stesso ha elaborato di una delle più celebri sonate pianistiche mozartiane (e una delle più martoriate da generazioni di studenti dei conservatori), quella in do maggiore K 545, in realtà composta originariamente, nel 1774, per clavicembalo. Così come la Sonata in do minore di Giovanni Battista Pescetti (del 1739) nella trascrizione che ne fece uno dei più grandi arpisti del Novecento, Carlos Salzedo. E frutto di un rifacimento di De Maistre, questa volta però tratto dalla letteratura per chitarra, è anche “Requerdos de la Alhambra” (1896) dello spagnolo Francisco Tarrega, in cui si intrecciano colore locale e raffinato lirismo. Un po’ come nei due Divertissements, uno “à l’espagnole”, l’altro “à la française” composti proprio per le corde dell’arpa dall’impressionista André Caplet nel 1924. Pensato per arpa è anche la Grande fantasia op. 84 “La mandoline” (1844) dell’inglese Elias Parish-Alvars (anch’egli virtuoso delle strumento), sotto la suggestione della tecnica mandolinistica sperimentata durante il lungo soggiorno napoletano. E ancora l’ispirazione iberica e la chitarra sono alla base della trascrizione di De Maistre dei “Valses poéticos” di Enrique Granados; mentre a una raffinatezza di stampo chopiniano è improntato il brano che chiude il concerto, l’Improvviso op. 86 di Gabriel Fauré. Insomma, due secoli di storia della musica riassunti nell’irresistibile estro interpretativo di uno dei maestri del nostro tempo.

Il concerto inizia alle 20,30. Info: 0544 39837 oppure www.angelomariani.org.

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