Se 100 chitarre vi sembran poche... allora vi diamo anche i Rockin’1000

Rimini

RAVENNA. È possibile condensare in un solo oggetto quella galassia di eventi, novità, rivoluzioni e violenze che hanno caratterizzato la storia occidentale dagli anni ’50 agli ’80 del 1900? Sì. E quell’oggetto è uno strumento musicale: la chitarra elettrica.

Da quando cominciò ad emettere i primi vagiti elettrici, nel lontano 1932 (digitate “The frying pan” su internet e vedrete quanta strada è stata fatta dal primo prototipo di Harry Watson) la chitarra elettrica è diventata l’icona di una rivoluzione musicale e culturale.

Il riff d’apertura di “Johnny B. Goode” di Chuck Berry; le prime distorsioni monolitiche di Link Wray; i feedback stridenti dello stregone Hendrix: se c’è un filo rosso che collega queste tappe della musica popolare, è l’uso rivoluzionario di uno strumento rivoluzionario.

Oggi, superata nelle classifiche da beat elettronici e auto-tune, la chitarra elettrica sembra passata un po’ di moda, e il Ravenna Festival ha deciso di omaggiarla con un evento speciale, “Le 100 chitarre elettriche”, che animerà vari luoghi della Romagna dal 19 al 24 giugno.

Realizzato in collaborazione con l’Ensemble del Parco della Musica Contemporanea diretto da Luca Nostro e Tonino Battista, il percorso delle cento chitarre inizierà oggi 19 giugno alle Artificerie Almagià, con il concerto “Electric guitar in my life” di Luca Nostro. Assieme al musicista romano, si esibirà sul palco uno dei protagonisti della scena rock romagnola, Bruno Dorella (Ronin, OvO, Bachi da Pietra).

Il 20 giugno si continua col concerto “Bass in my life” di Massimo Ceccarelli e l’omaggio a Bryce Dessner; per finire il 21 giugno con un appuntamento dedicato al compositore minimalista Steve Reich, diretto da Tonino Battista. Questa volta, l’ospite speciale sarà Antonio Gramentieri, in arte Don Antonio, fondatore del gruppo folk-blues Sacri Cuori.

Il 22 giugno le chitarre invadono la Versailles sul Lamone. Alle 21.30, a Palazzo San Giacomo a Russi, andrà in scena uno spettacolo corale, che vede il già citato ensemble Pmce affiancato dai Rockin’1000, “la più grande rock band del mondo”, quelli del celebre video del 2015 che vedeva mille musicisti alle prese con “Learn to fly” dei Foo Fighters.

Per gli ultimi due giorni il Festival si sposta a Comacchio. Saranno i paesaggi del Delta ad ispirare le musiche del concerto “Guitars in blues”, il 23 giugno alle 19 sul canale di Porto Garibaldi, curato da Gramentieri. Alle 21.30, in piazza Paradiso a Comacchio, il chitarrista romagnolo sarà raggiunto da due ospiti d’eccezione: il percussionista Vince Vallicelli ed Eugenio Finardi, che suoneranno assieme a lui per il “Sunset Adriatico blues”. Un concerto per affratellare almeno simbolicamente due delta molto lontani, Po e Mississippi, sotto il segno della stessa musica.

Un evento speciale conclude questo tributo alla musica rock: domenica 24 giugno, alle 15.30, nel bel mezzo delle valli di Comacchio (per la precisione a Bettolino di Foce), Gramentieri, Roberto Villa, Franz Valtieri e Vince Vallicelli si esibiranno in un esclusivo concerto trekking e bike organizzato da Romagna Trail.

E infine, non bisogna dimen ticare la mostra che “Ravenna festival” dedica alla chitarra Fender, o meglio agli storici esemplari prodotti tra il 1946 e il 1974, oltre 100 chitarre con le loro custodie originali, esposte fino al 24 giugno a Palazzo Rasponi dalle Teste a ingresso libero.

Info: ravennafestival.org

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