"Il mondo non mi deve nulla": «Due fallimenti si incontrano»

LUGO. Una bellissima avventura iniziata tre anni fa, al teatro Novelli di Rimini, e che torna in Romagna prima a Lugo, al Rossini (dal 3 al 5 marzo, ore 20.30, e non da venerdì 2, causa neve; il 4 marzo anche alle 16) e poi al teatro Dragoni di Meldola (6 marzo, ore 21) dopo 150 repliche in tutta Italia. La tournée di Il mondo non mi deve nulla, di Massimo Carlotto, per la regia di Francesco Zecca, terminerà in Sicilia in aprile: è d’uopo qualche bilancio con Claudio Casadio, che con Pamela Villoresi è interprete dello spettacolo, e condivide con Ruggero Sintoni la direzione artistica di Accademia Perduta/Romagna Teatri, co-produttrice insieme a Teatro e società.

«Noi vorremmo continuare a farlo questo spettacolo, che ci ha dato tante soddisfazioni. L’incontro fra Adelmo e Lise è poetico e bello, e Pamela e io ci riconosciamo molto nei due personaggi che peraltro hanno suscitato l’entusiasmo fra giovani e meno giovani in tutta Italia. Che per le ultime rappresentazioni si torni a casa, però, è un valore aggiunto: lo spettacolo infatti è molto “romagnolo” e metterlo in scena qui ha sempre un “sapore” particolare».

“Il mondo non mi deve nulla” infatti è ambientato a Rimini.

«Una scelta di Carlotto, che l’ha messa a punto dopo averne parlato con me e aver “tagliato” un personaggio dolce e ironico, burbero ma capace di tenerezza, che parla con il nostro accento, il che lo rende molto più vero».

Lise è una tedesca ex croupier, disincantata e che dalla vita non aspetta più nulla, Adelmo invece cerca di rovesciare il tavolo del suo destino con un reato.

«Sono due fallimenti che si incontrano, per questo il testo colpisce, ma è anche divertente nel contrasto fra il cinismo di lei e l’atteggiamento di lui, disperato ma pronto a vivere la vita con tutto quello che gli riserva. È una storia contemporanea, e c’è desiderio negli spettatori di testi che parlino dell’oggi in modo non ermetico né pesante, ma che vada verso il pubblico e gli parli».

Non avete mai pensato di portarlo all’estero?

«Mi piacerebbe fare una versione in francese di questo testo, e del resto sui palcoscenici d’Oltralpe ho recitato il nostro “Pollicino” in 700 repliche. Ma questi tre anni ci hanno fatto comprendere una realtà interessante sul teatro italiano, che la sua “ossatura” è la provincia… I teatri delle grandi città sono in crisi, ma quelli dei piccoli centri sono sempre pieni, sono vivi, popolati da un pubblico esperto ed esigente».

E la stima di questo tipo di spettatori è un motivo di orgoglio.

«Certo, come lo è vedere i risultati del lavoro di Accademia Perduta, le sue produzioni, la gestione dei teatri che ci sono affidati e che funzionano, nonostante la crisi. Forse anche perché impegno, amore, passione sono uguali a quelli di quarant’anni fa».

E così pure il dinamismo: state già lavorando infatti a un nuovo progetto.

«Sì, debutterà a novembre, a Roma. “La classe” è un testo di Vincenzo Manna in cui io impersono un preside e ho a che fare con una scuola ai bordi di una realtà industriale, con problemi di integrazione di ogni tipo».

Lavorerà quindi con dei giovani.

«Otto attori sotto i trent’anni, un gruppo assortito e teatralmente molto preparato a cui è giusto dare un palcoscenico, restituendo alle nuove generazioni quello che abbiamo ricevuto noi. Noi, attori “maturi”, costruiamo giorno per giorno il nostro mestiere, ma senza egoismi costruiamo anche una nuova “base” per il futuro e occasioni per crescere, portando avanti un “teatro di progetto”, che non si ferma, e non si fermerà».

Il 3 marzo (ore 18) al Rossini, la compagnia incontra il pubblico. Biglietti: 25-8 euro.

Info Lugo: 0545 38542
Info Meldola: biglietti 8-19 euro. Prevendita e prenotazioni telefoniche: 0543 490089; 0543 64300

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