Elio e le Storie Tese al Vidia per l'addio alle scene

Rimini

CESENA. Il Vidia club di San Vittore di Cesena li consacrò nel 1990. Ventisette anni dopo, la storia di Elio e le Storie Tese ripassa dallo stesso club per chiudere, mercoledì 6 dicembre alle 22 («non si torna indietro», ha dichiarato Elio) la sua storia iniziata nel 1980 tra i banchi di scuola del liceo scientifico Einstein di Milano, ufficializzata dal 1985 con la registrazione di “Abbecedario”. Quando, nel settembre 2016 al Carisport, freschi di Targa Tenco, presentarono “Piccoli energumeni tour”, sembravano carichi per altri cento anni; stasera invece sarà il quart’ultimo concerto di una fine carriera arrivata a sorpresa; funge da prologo al “Concerto definitivo” del 19 dicembre prossimo, una sorta di de profundis al Forum di Assago. Sarà quello il “coccodrillo” al termine di 37 anni scivolati fra intelligente follia e demenzialità consapevole. Per la data del 19 gli Elii invitano il pubblico a comporre la scaletta, con i 15 pezzi preferiti. Anche stasera al Vidia, all’ultimo “Licantropo vegano”, aggiungeranno brani su richiesta, a mo’ di strenna natalizia, onorando il loro stile di condivisione naif e spiazzante. Tale appunto si è rivelato l’annuncio dell’addio, diffuso il 17 ottobre dallo schermo delle “Iene” in una intervista a tre con Elio, Faso e Cesareo. «È importante capire quando è ora di dire basta e quando è ora di passare a qualcos’altro». Un annuncio senza appello dal frontman de “La terra dei cachi” a cui non ha voluto aggiungere molto altro, se non che «ci vuole l’intelligenza di rendersi conto di essere fuori dal tempo». E ancora che, fra il serio e il faceto, «sto pensando a un progetto reggaeton: lì premi un tasto e poi non devi preoccuparti più». A bilancio di questi 37 anni Elio aggiunge come gioia più grande «la nascita dei figli» e come dolore «la morte di Feiez, caduto sul palco insieme a noi (era il 23 dicembre 1998, Feiez fu colpito da aneurisma, ndr). È una cosa terribile ma allo stesso tempo fantastica, perché muori mentre fai la cosa che ti piace più al mondo». Feiez era presente al concerto del Vidia in quel 1990, quando la band fu accolta da un sold out, proprio come avverrà stasera. Libero Cola, inventore e storico patron del club di San Vittore, non lo dimentica: «In quel 1990 Elio e le Storie Tese erano ancora agli inizi della loro carriera, presentarono il primo album (dal titolo “Elio samaga hukapan kariyana turu” in lingua cingalese, fra i 100 dischi italiani più belli secondo Rolling Stone, ndr). Ricordo che – aggiunge Cola – per consentire di fare vivere il concerto ai tanti che restavano fuori, smontammo lo studio B della nostra Radio Melody, ci collegammo al mixer di sala, e trasmettemmo il concerto in diretta, diffondendolo in tutta la Romagna».

Visto il sold out, casse chiuse.

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