Il romagnolo che tra i primi ci spiegò Dante

Rimini


IMOLA. La fama di Benvenuto da Imola è legata indissolubilmente a quella di Dante Alighieri (1265-1321), del quale fu celebre esegeta. Ma se del “ghibellin fuggiasco” si sa tutto o quasi, le notizie circa il suo studioso romagnolo – che fu in assoluto uno dei primi commentatori della Commedia – sono ben più scarse. Si sa che nacque a Imola nei primi decenni del 1300 e morì a Ferrara attorno al 1387, ma anche le origini del nome di famiglia, Rambaldi, sono incerte e forse addirittura successive alla nascita di Benvenuto. Il ragazzo, comunque, educato dal padre in studi giuridici e di grammatica, prometteva bene, animato com’era da un'instancabile curiosità verso i classici. Brillante professore di Lettere prima a Bologna e poi a Ferrara, fu in contatto anche con Boccaccio. Personalità impetuosa e sanguigna, trasferì nei suoi scritti un’impronta personalissima: i suoi commenti sono vivaci, ricchi di agganci con i dibattiti culturali dal suo tempo. E gli studiosi non mancano di sottolineare la varietà di stili del suo latino, capace di spaziare dalla dissertazione all’aneddoto. Si applicò anche alla storia e al commento degli antichi (come Virgilio o Lucano) e dei contemporanei (Petrarca). Insomma, un personaggio di notevole rilievo nel panorama letterario trecentesco in Italia e in Europa, tanto che il suo Commento alla Commedia è tuttora un punto di riferimento.
Il libro
Nell’Italia del Trecento, Dante divenne presto un cult, ma il poema aveva bisognoso di chiarificazioni che ne illustrassero i contesti, i significati e gli indecifrabili sottintesi. Dopo mezzo secolo di esperimenti interpretativi, giunse l’intervento di un grande esperto di classici, Giovanni Boccaccio, il primo a parlare di Dante a un pubblico, e subito ecco dopo l’analoga iniziativa di un professionista quale il nostro Benvenuto da Imola, che – in un’aula nella contrada di Porta Nuova a Bologna– tenne ai suoi allievi un ciclo di lezioni sulla Commedia. Di quanto disse il professore restano gli appunti di un allievo presente al corso, le cui note vengono a costituire ciò che può essere definita come la benvenutiana Lectura Dantis Bononiensis che, a cura di Paolo Pasquino, è ora ripubblicata dall’editore ravennate Longo.
Il Centro studi
Per valorizzare la figura dell’illustre imolese e incentivare gli studi, l'amministrazione comunale di Imola ha firmato un accordo con il Cesbi (Centro studi Benvenuto da Imola), associazione di recente costituzione che si propone di promuovere ricerche, tesi di laurea e giornate di studio. Il Centro si inaugura proprio oggi alle 16 nella Biblioteca comunale.
Il programma
Dopo il saluto dell’assessora alla Cultura Elisabetta Marchetti, interviene la presidente del Cesbi Giuseppina Brunetti (Università di Bologna), seguita dai soci fondatori Luca Carlo Rossi (Università di Bergamo) e Marco Petoletti (Cattolica, Milano). Quindi Claudia Villa, della Normale di Pisa, parlerà sul tema “La presenza dei classici nell’età di Benvenuto da Imola” e Luca Carlo Rossi interverrà su “Le lezioni dantesche di Benvenuto da Imola a Bologna” presentando il libro. Alle 17.30 assegnazione del premio intitolato allo studioso, quindi visita al percorso espositivo Benvenuto da Imola. Libri e manoscritti.
Un altro appuntamento è previsto sabato 14 alle 17 in Biblioteca: la conferenza di Luca Carlo Rossi “Viaggio attorno a Benvenuto da Imola”.

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