Sogni, libertà e uguaglianza Che rivoluzione


FORLì
Maria teresa Indellicati
A cento anni dalla Rivoluzione russa, proseguono a Forlì le manifestazioni volte a discutere avvenimenti le cui conseguenze sono evidenti anche nel nostro presente. E anche il “900fest. Festival di storia del Novecento” si concentra, alla quarta edizione, su “Libertà e uguaglianza, la Rivoluzione russa e il Novecento”.

Gli organizzatori (Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena, Fondazione Alfred Lewin, Anpi, Associazione Mazziniana Giordano Bruno di Forlì, Associazione Luciano Lama, Cooperativa Alessandro Balducci, Cgil, Cisl e Uil, Arci, Endas e Unione degli universitari di Forlì) hanno invitato esperti di rilievo internazionale come il grande storico Michael Walzer, Nicolas Werth, addetto culturale all'ambasciata francese a Mosca durante la Perestrojka, o Andy Durgan, studioso della guerra civile spagnola e consulente di Ken Loach per il film “Terra e libertà”. Grazie a loro, e a molti altri invitati eccellenti, il festival si propone di fissare un punto storico su cause e conseguenze di giorni che, per dirla con John Reed, «sconvolsero il mondo».
«Nell'incontro inaugurale, il 4 ottobre alle 17, in salone comunale, Werth – spiega Barbara Bertoncin, del comitato direttivo del “900fest” – parlerà della rivoluzione dei soldati-contadini, ma verranno anche presentati gli “altri socialismi”, gli sconfitti, con il grande esperimento di rivoluzione sociale nella Catalogna del 1936».


L'incontro clou, «dedicato al binomio libertà-uguaglianza, nodo cruciale e anche drammatico della sinistra di ogni epoca» si svolge il 7 ottobre, nel Palazzo della Provincia: Michael Walzer, uno dei massimi filosofi politici contemporanei, fondatore della rivista Dissent, ne discute con Giancarlo Bosetti, direttore di Reset, e con l'economista e politologo Michele Salvati, coordinati da Thomas Casadei.


Il festival vuole anche essere l’occasione per conoscere figure meno note di quel periodo, legate al contesto storico e culturale della Romagna: Andrea Caffi, il cui fondo librario è custodito alla Biblioteca Gino Bianco, antistalinista della prima ora, antifascista in Italia e in Francia, che conobbe le carceri zariste, bolsceviche e naziste (5 ottobre, ore 9, sala della Provincia), o Alessandro Schiavi, socialista riformista forlivese, biografo di Turati e Kuliscioff, il cui fondo è invece alla Biblioteca Saffi (6 ottobre, ore 9, Biblioteca comunale).


La sessione finale, il 7 ottobre (ore 20.30) in salone comunale tratterà invece “Dal 1917 al 1989. Le rivoluzioni di Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia”. «Storie recenti di Paesi vicini a noi – sottolineano il sindaco di Forlì Davide Drei e Ines Briganti, presidente dell'Istituto storico della Resistenza –, periodi di grande complessità e delicatezza, da studiare, capire, su cui scrivere e riscrivere con umiltà e apertura mentale, nella consapevolezza che ci è possibile raggiungere su di essi, ancora adesso, soltanto delle conclusioni provvisorie». 900fest.com

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