Il festival? Contemporaneo e di genere

Rimini

RAVENNA. Dopo otto edizioni che hanno spaziato in vari ambiti musicali, il festival Transmissions 2016 – organizzato come di consueto dall’associazione culturale Bronson, da venerdì 25 a domenica 27 novembre – diventa ancor più poliedrico, grazie alla curatela di Bruno Dorella, uno dei musicisti meno catalogabili del panorama nazionale e mondiale, in virtù dei progetti radicalmente diversi a cui ha dato vita (da Ronin a Bachi da Pietra, da Ovo a Byzantium Experimental Orchestra), il quale ha creato un festival dalla forte impronta personale.
«Come curatore – spiega Dorella – avevo in mente fin dall’inizio alcune parole chiave nella scelta della line up di questa nona edizione: contemporaneità, curiosità, eclettismo e genere. Contemporaneità perché siamo nel 2016 e vogliamo guardare avanti, non indietro; curiosità, per farci investire da ciò che non conosciamo e aprirci al diverso; eclettismo perché è quello che occorre per mantenere buoni gusti musicali, e genere perché sono stanco di festival in cui sul palco si vedono solo uomini».
Nello specifico, venerdì 25 all’Almagià troviamo un nome che non avrebbe bisogno di presentazioni, quello dei norvegesi Jaga Jazzist, super gruppo fondato nel 1994 che torna dopo tantissimi anni in Italia. Poi Sarah Neufeld, che tutti conoscono come spina dorsale degli Arcade Fire ma che a Transmissions presenta il suo secondo lavoro solista. Dalla Francia quindi l’unico gruppo rock del festival, i Le Singe Blanc, fortemente voluti da Dorella. E ad aprire e chiudere la prima serata due ravennati: Giovanni Lami, quotatissimo field recordist e musicista con il nuovo album Bias; e In Between, progetto solista di Luca Maria Baldini dei Kisses From Mars.
Sabato 26, al Bronson, ecco poi un’altra lista di nomi senza punti deboli, come il fenomeno rap del momento, Mykki Blanco, o l’inusuale progetto “Azdora”, nato da un’idea di Markus Öhrn, con il coinvolgimento di Stefania Pedretti. Quindi lo svizzero Feldermelder, con un set elettronico insieme a un video-artist, per creare quello che Dorella definisce «un impatto visivo pazzesco, come da tempo non si vedeva». E ancora rap con il ravennate Moder.
«Essere ancora qui, al nono anno, è già una sfida vinta – sottolinea il direttore artistico di Bronson, Chris Angiolini – considerati i fondi a disposizione. Ma per noi Transmissions è una tappa cruciale, che ha portato Ravenna a essere il centro di un percorso internazionale sulla musica di ricerca».
L’ultima giornata del festival, quella di domenica 27, si chiama Transmissions off e si svolge interamente al Museo d’arte della città di Ravenna. Qui ci saranno la chitarrista Heather Leigh, lo sperimentatore milanese Nicola Ratti e un altro artista francese, Klaus Legal, con il suo progetto noise multisensoriale.
Ma oltre alla musica al Mar ci sono anche performance e mostre: il progetto acustico-visuale “Marte 80 mesh. La forma del suono”, “Cosa resta (racconti d’osservazione)” del fotografo Adriano Zanni, “Providence 2000-2010. The noise decade”, ra curata dalla statunitense Pippi Zornoza, che esplora i dieci anni della prolifica scena noise di Providence, e la performance “Echo. Last things” di Silvia Bigi e Serena Dibiase.
Info: transmissionsfestival.org

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