Filippo Graziani eliminato

Rimini

NOVAFELTRIA. Peccato, non ce l’ha fatta. Filippo Graziani ieri notte non ha passato la selezione tra i giovani a Sanremo con la sua canzone “Le cose belle”. Ma il rocker romagnolo è contento lo stesso: «Sabato sarò di nuovo su quel palco – dice raggiunto telefonicamente – e questo è l’importante».

Tra una intervista e l’altra, tirato per la giacca Armani dalla sua solerte addetta stampa, non rinuncia a mandare un saluto alla sua Novafeltria che l’ha seguito da vicino, addirittura allestendo un mega schermo ieri sera nel teatro comunale. «La pagella che mi ha dato la stampa è più che positiva, il pezzo è piaciuto, e io sono qui soprattutto per fare promozione. E potrò sempre dire di essere tra quelli eliminati da Sanremo alla prima sera...».

Eliminazione che ha portato fortuna a gente come Vasco Rossi, tanto per fare un nome.

«Comunque io sono carichissimo – aggiunge Filippo –, e la mia canzone è tra le tre più passate in radio tra quelle delle nuove proposte».

Non c’è il fratello batterista Tommy con lui, ma Filippo è accompagnato dallo zio manager Gigi Bischi, oltre che dall’affetto e dal sostegno di tutta la Romagna e di tutti i fan del suo indimenticato padre Ivan Graziani.

È un peso portare questo nome?

«È una cosa con cui faccio i conti».

Artista preferito a Sanremo?

«Mi sono piaciuti molto Francesco Sarcina e Rapahel Gualazzi, che poi sono anche grandi amici».

Ha avuto modo di seguire le polemiche attorno alla partecipazione di Rufus Wainwright?

«È un artista incredibile, mi è passato di fianco ma avevo già microfono e airplay, sennò gli avrei chiesto un autografo. Trovo una stupidaggine che nel 2014 uno debba ancora sentirsi dare del satanista perché canta di un messia gay. Sono catto-nazisti he parlano senza nemmeno conoscere le cose».

Filippo – finito il tour de force a Sanremo – tornerà a Novafeltria domenica e poi il 5 aprile sarà in concerto al teatro Novelli di Rimini.

Vera Bessone

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