Tre Morti ma Allegri con la cumbia
RAVENNA. Comincia sabato 12 marzo al Bronson di Ravenna il tour dei Tre Allegri Ragazzi Morti, esattamente il giorno dopo la pubblicazione del nuovo album “Inumani”, anticipato dal singolo “In questa grande città (la prima cumbia)”, cantato in duetto con Jovanotti.
Il legame tra la band pordenonese e Lorenzo Cherubini si è consolidato lo scorso anno, quando i Tarm hanno aperto i concerti del cantante, e sfocia ora in un duetto che parla di Milano, definendola «capital ben vestida». Il brano, che ricorda molto il melting pot etnico di Manu Chao, è una cumbia, stile musicale colombiano. “Inumani” conclude la trilogia di dischi che ha cambiato lo stile del gruppo, e che comprende anche “Primitivi del futuro” (2010) e “Nel giardino dei fantasmi” (2012).
Dopo quasi un ventennio caratterizzato da un vigoroso rock tradizionale cantato in italiano, i Tarm hanno inserito nel loro suono prima il reggae, poi la musica etnica di varie parti del mondo, anche grazie all’apporto del produttore Paolo Baldini. La band friulana è sempre stata molto aperta alle collaborazioni con altri artisti, e anche questo disco non fa eccezione: troviamo infatti il charango di Monique Mizrahi, la tastiera di Federico Gava e la chitarra di Adriano Viterbini, oltre al già citato Jovanotti. Sul fronte degli autori che hanno contribuito alla scrittura, i noti Maria Antonietta, Vasco Brondi, Pietro Alosi (Il Pan Del Diavolo), Alex Ingram (Lupetto) e la scrittrice Peris Alati.
Il leader dei Tarm, Davide Toffolo ce ne ha parlato così: «È un disco molto eterogeneo, dove abbiamo messo tutto quello che abbiamo fatto nella nostra lunga carriera, dal rock al reggae, dal soul alla musica etnica. È un lavoro in continuità produttiva con i due precedenti per molti ragioni, e io l’immagino come una versione dei Tarm 2.0: tutto quello che eravamo, ma con una qualità più alta».
“Inumani” è uscito solo ieri (l’11 marzo), ma il pubblico già conosce il singolo.
«Forse l’unica vera novità: una cumbia, che non avevamo mai fatto prima. Durante la registrazione del disco, in ottobre scorso, siamo andati a suonare a New York, e siamo capitati in un jazz club, il No Blue, dove quella sera c’era un gruppo che suonava cumbia. Avevo già ascoltato quel genere di musica in Argentina molti anni fa, e mi è tornata alla mente in tutta la sua energia. Quando siamo tornati in Italia ho scritto il pezzo e l’abbiamo incluso nel disco per ultimo».
Anche dal vivo il quartetto non è solo: diventa un quintetto con l’apporto di Adriano Viterbini, chitarrista romano leader dei Bud Spencer Blues Explosion e già in tour mondiale con il cantautore di etnia tuareg Bombino.
A proposito dei concerti, che partono proprio da Ravenna, ancora Toffolo: «Pensavamo di partire col tour più tardi, ma si è presentata l’occasione di suonare per una decina di date con Adriano, che ha lavorato anche al disco, così abbiamo programmato questi concerti».
Anche “Inumani”, come i precedenti lavori, ha un forte legame con i fumetti e la visual art (ricordiamo che Davide Toffolo è anche un affermato fumettista). Fin dal titolo, che ricorda uno dei più popolari gruppi di supereroi della Marvel, il disco si lega ai fumetti, in particolare ai lavori di Jack Kirby, storico autore scomparso nel 1994. L’artwork conta come sempre sulle composizioni di Toffolo, che questa volta ha realizzato undici tavole con il tradizionale uso di carta e forbici, ispirate alle opere di Hans Christian Andersen. Sul palco, alle maschere che da sempre coprono il viso dei musicisti, da qualche anno si sono aggiunti abiti creati appositamente, che simulano i costumi di una immaginaria etnia. Per questo tour ce ne saranno di completamente nuovi.
Biglietti a 12 euro