Elio Pagliarani: un premioall'innovazione linguistica

Rimini

RIMINI. Il 26 ottobre alle ore 17, alla sala Squarzina del teatro Argentina di Roma, si terrà la cerimonia di premiazione dei vincitori del Premio nazionale Elio Pagliarani.

Elio Pagliarani nacque il 25 maggio 1927 a Viserba di Rimini e morì a Roma l’8 marzo 2012. Lavorò nel mondo editoriale e fu anche critico teatrale del quotidiano Paese sera. È stato tra i principali esponenti della neoavanguardia (comparendo tra l’altro nell’antologia I novissimi, 1961), all’interno della quale ha occupato tuttavia una posizione autonoma e personale. La sua poesia, non priva di toni populistici e crepuscolari, nasce dalla cronaca e dalla vita quotidiana. Ha anche pubblicato testi teatrali e ha fondato e diretto la rivista di letteratura e informazione Periodo ipotetico (1970) e il semestrale letterario Ritmica (1988). Il suo lavoro più noto è il poemetto La ragazza Carla.

Il Premio a lui intitolato ha lo scopo di promuovere e valorizzare, nello spirito sperimentale del poeta, la scrittura poetica e la ricerca letteraria che dimostrino qualità creative ed espressive originali nell’innovazione linguistica.

L’edizione 2015 si compone di tre sezioni: «Raccolta di poesia inedita», «Raccolta di poesia edita», «Premio alla carriera». Quest’ultimo, in occasione del suo ottantesimo compleanno, «per la sua coerente pluriennale ricerca, non solo linguistica, dentro alle ragioni e contraddizioni della società contemporanea dei secoli XX e XXI, per il lungo, affettuoso sodalizio con i maggiori esponenti delle avanguardie italiane ed europee, per la sua militanza politica e culturale, su proposta della presidente, si è deliberato di attribuirlo a Nanni Balestrini».

È Cetta Petrollo, bibliotecaria e poetessa di origine siciliana, vedova del celebre poeta, la presidente e organizzatrice del Premio. Che si avvale del patrocinio del Mibact, del Comuni di Rimini e Roma, e della collaborazione della casa editrice Zona.

Signora Petrollo, da dove è nata l’idea di un Premio nazionale dedicato a Elio Pagliarani?

‹‹L’idea del Premio l’ho avuta con alcuni miei amici, una vera truppa, a cui poi si sono aggiunti altri: Vincenzo Ostuni, Andrea Cortellessa, Sara Ventroni, Lidia Riviello, Simone Carella, Tommaso Ottonieri. Un corteo che segue Elio da anni. Fondamentale, poi, il contributo dell’assessora riminese Irina Imola che in soli sei mesi ha fatto intitolare a Pagliarani una via, qui a Viserba. Irina studiò Pagliarani al liceo››.

‹‹Nelle intenzioni mie, di mia figlia Lia e di questo gruppo di promotori – aggiunge Cetta Petrollo – il Premio vorrebbe non mollare la presa, “linguistica” e non. Da qui anche la scelta del Premio alla carriera a Nanni Balestrini. Chi meglio di lui può rappresentare coerenza e militanza culturale?››.

Il logo del Premio contiene un verso di Pagliarani: «Posso spendermi solo per le cose che passano quelle che restano ci penseranno loro».

‹‹In questo momento mi sto “spendendo per le cose che passano” come recitano questi versi. I premi, infatti, le loro cerimonie, trascorrono, mentre la poesia di Pagliarani, proprio come le cose che restano, ci pensa da sola a rimanere, ci pensa benissimo da sé, non ha bisogno di niente, solo di essere letta e riletta. Il Premio poi vuole essere il motore di tanto altro ancora, il centro di una comunità, il rilancio dell’idea di un laboratorio continuo com’era ed è nelle nostre corde. C’è il rigore della passione intellettuale nel nostro gruppo e questo – discussioni comprese – mi sembra davvero un ottimo inizio››.

Dopo il 15 settembre saranno resi noti i nomi dei finalisti della sezione opere edite e di quella opere inedite. (m.t.)

www.premionazionaleeliopagliarani.it

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