"Lavori in corso" per un duo collaudato
LONGIANO. Lavori in corso per Ale & Franz che ripartono dal Petrella, teatro che diede il la alla loro carriera teatrale. Correva il novembre 2001 quando debuttarono con Due e Venti; ritornarono a Longiano d’estate, sotto il cielo stellato (2005 e 2009). In questo giovedì si rilanciano alle 21, dopo qualche giorno di residenza, con una nuova anteprima chiamata semplicemente Lavori in corso. La regia è di Alberto Ferrari lo stesso che tenne a battesimo Due e Venti. Erano a Longiano nel decennale del loro sodalizio, vi tornano nel ventennale della loro unione. Un duo, quello fra i milanesi Alessandro Besentini e Francesco Villa, che s’incontrò inconsapevolmente sul palco: «Io avevo una particina in una commedia – raccontò Ale – lui in un testo di Woody Allen. Ci rendemmo subito conto di poter lavorare insieme. Ci accomunava l’esigenza di scrivere». La regista Paola Galassi ne intuì le peculiarità adatte al cabaret. Loro studiarono al Cta di Milano ed entrarono nei locali, provandosi poi nella tivù del cabaret dei 90: Facciamo cabaret, Pippo Chennedy, Mai dire gol, Convenscion, fino all’ingresso a Zelig. Anni d’oro nei quali gettarono basi per una comicità d’autore, surreale, non volgare assurgendo a beniamini del pubblico.
Cosa presentate stavolta?
«Non lo sapremo fino a giovedì», risponde il portavoce Ale.
Com’è tornare al Petrella, dopo anni?
«Il Petrella è rimasto lo stesso, siamo cambiati noi, oggi più vecchi, ma ci siamo subito ritrovati nella vecchia atmosfera bella della Romagna, di Longiano e Roncofreddo. E siamo tornati allo stesso regista di Due e Venti».
Lo annunciate come un lavoro in corso, in divenire. Sperimentatori lo siete sempre stati, dal televisivo “Buona la prima” alle “Prove aperte” al castello di Longiano. Cosa c’è di diverso?
«Bene o male si riconferma un lavoro nello stile dei nostri precedenti. Cambia perché ogni serata non sarà mai uguale alla precedente, nel senso che la scaletta si modifica. Inseriamo pezzi diversi, alcuni provati direttamente al momento, con il pubblico, per verificare cosa funziona e cosa va tolto. Introduciamo pezzi nuovi e vecchi di molti anni».
Lo spettacolo ha un filo conduttore?
«Non c’è, attingiamo a sketch sempre diversi, qualcuno tratto dalla nostra ultima tournée, di poche date. Rispolveriamo un po’ di tutto, compreso un vecchio pezzo di Walter Chiari sulla politica. Lo adattiamo in parte all’oggi, visto che risale al 1948».
Nel 2014 saranno vent’anni insieme.
«Sì, a ottobre».
Come vi sopportate dopo tanto tempo?
«Per noi è un lavoro, ma siamo anche amici, intelligenti. È un matrimonio».
È più dura con una moglie donna o uomo?
«Beh (ride), sono cose tutte difficili. Bisogna essere buoni e bravi, e volersi bene, e non tradire».
Come vi compensate?
«Ad esempio alternandoci nell’ottimismo e nel pessimismo e nel darci coraggio».
A questo punto cos’altro vi manca?
«Non saprei, siamo contenti di quello che abbiamo fatto, con un percorso ragionato. Abbiamo acquisito credibilità, la gente ci vuole bene. Al di là della fortuna, siamo stati bravi a lavorare bene per la gente che desidera andare a teatro. Il pubblico deve uscire contento».
E il cinema?
«Usciranno due film con una nostra partecipazione, entrambe commedie corali. Uno è Soap Opera di Alessandro Genovesi».
E a quando una commedia vera a teatro?
«Perché no? Ci abbiamo pensato. C’é un possibile progetto nel cassetto con due attrici, peraltro basato su testo del nostro attuale regista Alberto Ferrari».
Come è cambiato in questi anni il palcoscenico della comicità?
«È cambiato tanto. Agli esordi nei primi ’90 c’erano ancora tanti locali in cui ci si poteva esibire e lavorare. Il mercato era diverso, il teatro era il punto di arrivo, l’incoronamento del cabaret. Era bello e faceva bene ai comici, non c’era fretta di arrivare perché si lavorava, ovvero si mangiava lo stesso. Oggi quei locali non ci sono più».
Come festeggerete questi primi 20 anni?
«Per ora qui a Longiano, nel posto giusto, dove iniziò la nostra carriera teatrale. Iniziammo con una piadina e continueremo, dopo la prima, con un’altra buona e beneaugurante piadina».
Biglietti: euro 20-16.
Info: 0547 665113