Mangiare il passato per digerire il futuro

 

RIMINI. Il forte richiamo alla nutrizione mondiale lanciato dall’Expo universale di Milano, monito sul futuro, non poteva non interagire con chi guarda al passato per imparare. Sicché è intitolata “Alimenta. Il cibo tra terra e mare, tra antico e presente” la 17ª edizione dell’happening culturale riminese Festival del mondo antico, che quest’anno si svolgerà dal 19 al 21 giugno, curato da Comune di Rimini, Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione, Soprintendenza archeologia e società editrice Il Mulino.

L’anteprima

L’anteprima vedrà insieme il Festival del mondo antico e Al meni. Giovedì 18 giugno le arcate del ponte di Tiberio accoglieranno “Ad mensam!, una cena di grande suggestione sospesa fra antico e presente. Affacciata sull’acqua, si animerà una originale mensa con piatti ispirati alle ricette romane. Il tutto “condito” dalla verve di un narratore quale Roberto Mercadini.

Gli incontri

A Eva Cantarella, una delle massime studiose del mondo antico, è affidata la lectio magistralis “Alimenta: dal simposio greco al convivio romano” che apre la 17ª edizione, venerdì 19. La giornata inaugurale si conclude con un altro gradito ritorno: quello di padre Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità di Bose e autorevole saggista, che parla di “Cibo e sapienza del vivere”.

La giornata di sabato 20 prende avvio con l’intervento di Marino Niola ed Elisabetta Moro, antropologi della contemporaneità, sul tema “Homo dieticus. Viaggio nelle tribù alimentari”, seguito da “Cibo ed economia tra terra e mare”, incontro a tre voci con Angela Donati, Domenico Vera e Vera Negri Zamagni. A conclusione della mattinata, un dialogo spumeggiante, tra Michele Mirabella e Roberto M. Danese intorno al tema “Ma i romani mangiavano come Trimalcione?”.

Ad aprire il pomeriggio di sabato un binomio intrigante, cibo e seduzione, proposto da Maria Giuseppina Muzzarelli ed Emanuela Scarpellini. Quindi Giulio Guidorizzi, grecista e antropologo del mondo antico, parlerà del pensiero magico tra ricette, magie d’amore e scienza nell’antichità. Mentre il cinema è al centro dell’appuntamento serale in Cineteca con un amico del festival come Roberto M. Danese che commenta una selezione di sequenze sul tema “Cinema e cibo”.

Nella mattinata di domenica 21 giugno il festival ospita Maurizio Harari con l’incontro dal titolo “Non si pasce di cibo mortale chi si pasce di cibo celeste”; a seguire, Piero Meldini e Angelo Varni dissertano su “Le parole a tavola”. Il pomeriggio vede Giuseppe Squillace evocare sapori e atmosfere orientali parlando de “Le lacrime di Mirra: profumi e spezie in cucina”, accompagnato dalle letture di Silvio Castiglioni. Mentre “Il mondo del vino” è al centro degli interventi di Gianmarco Navarini, Massimo Tozzi Fontana e Oreste Delucca.

In serata, di nuovo al museo, un’artista dalla sensibilità multiforme come Monika Bulaj coinvolge il pubblico con un incontro dal titolo “Mangia un po’ di tè”. Il congedo dal festival nella serata del 21 vede la Domus del Chirurgo animata dallo spettacolo “Vantone, ovvero il miles gloriosus” di Plauto. Pagine scelte e tradotte nella lingua popolare di Roma e Rimini, terre di vantoni insuperabili. Con Roberto M. Danese, Mario Lentano, Fabrizio Loffredo Letta e Francesco Montanari.

Info: antico.comune.rimini.it

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