Slow photo sfida anche la Rete

Rimini

SAVIGNANO. Il movimento Slow photo, nato in seno al “Si fest” di Savignano sul Rubicone, si presenta al pubblico. E lo fa in occasione di ArteFiera a Bologna con una mostra di scatti di importantissimi autori tra i quali Gianni Berengo Gardin, Luigi Erba, Guido Guidi e molti altri. Anche domenica 26 fino alle 20 in via Sante Vincenzi 2 si potrà dunque visitare la mostra fotografica ideata e prodotta per l’occasione Slow photo project. Della lentezza in fotografia, una collettiva di autori italiani e internazionali che hanno fatto della fotografia lenta, meditata, il proprio credo artistico ed estetico. Ufficialmente, il movimento fotografico della slow photo ha preso avvio nel settembre 2010, al Savignano immagini festival attraverso la pubblicazione e la presentazione di un vero e proprio manifesto programmatico, che fu sottoscritto in quell’occasione da oltre cinquanta fotografi e che accese da subito un serrato dibattito sui principali blog di fotografia. Recita il primo articolo: «Siamo a favore di una rivalutazione approfondita e meditata della prassi fotografica in opposizione a un utilizzo compulsivo e accelerato del medium fotografico perché convinti del valore creativo della lentezza». Il concetto fondante del movimento deriva quindi dall’idea di un approccio metodologico capace di cogliere la bellezza del mondo attraverso una pratica di produzione artistica che mette al centro l’indispensabilità del progetto, le cui parole chiave sono lentezza, attenzione, meditazione, cura, approfondimento, rallentamento, profondità, ecologia dei comportamenti.

Slow photo si confronta anche con il sistema di produzione di immagini all’interno dei più conosciuti e frequentati social media. Attraverso il lancio di due contest (#slowphoto e #slowphoneproject) su Instagram, ha chiesto agli igers più accaniti e ai frequentatori delle rete abituati a tempi superveloci di misurarsi con le pratiche lente di produzione della fotografia.

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