A Rimini un cantiere che danza

Rimini

RIMINI. La danza contemporanea sale al terzo piano dell’ala moderna del Museo della Città e per otto giorni abita dieci stanze bianche, vuote, luminose, con ampie finestre che si affacciano sui tetti della città. Sotto la direzione artistica e organizzativa del Collettivo Cap, dal 22 al 29 marzo il “cantiere” di uno dei più suggestivi contenitori culturali di Rimini si trasformerà in uno spazio aperto destinato alla danza, in cui discutere, incontrarsi, studiare, ricercare e provare. Entra così nel vivo Tracce D nuova danza, la rassegna inserita nella stagione 2014/2015, che dopo l’anteprima dello spettacolo Jessica and me con Cristina Morganti, propone altri due appuntamenti con significative compagnie di danza italiane.

Al Teatro degli Atti saranno proposti Sopra di me il diluvio, della compagnia Enzo Cosimi (24 marzo) e Attraverso lo specchio. Strettamente confidenziale, danzato dal gruppo Nanou (sabato 28 e domenica 29 marzo).

Il terzo piano del museo sarà invece il domicilio temporaneo di Cap 08 Prove spazio, il progetto che intende indagare la possibilità di un luogo in cui poter sviluppare e trasmettere la cultura del corpo in movimento. Le stanze che per otto giorni accoglieranno danzatori e coreografi sono aperte a chiunque voglia entrare in relazione con questo mondo. Oltre a residenze coreografiche e laboratori di creazione, lo spazio proporrà video, letture, incontri, masterclass, lezioni, ascolti, visioni e chiacchierate.

«L’idea di utilizzare come laboratori spazi ancora in fase di cantiere come il teatro Galli e il Fulgor l’abbiamo già sperimentata in occasione del Capodanno e della Notte rosa» ha affermato Massimo Pulini, assessore alla Cultura del Comune, che ha presentato il progetto insieme al direttore artistico del teatro Novelli Giampiero Piscaglia e al Collettivo Cap. «Oggi lo facciamo in un luogo che sarà destinato a uno spazio espositivo: la dimensione di un cantiere ancora aperto è l’ideale per accogliere una forma di contaminazione artistica».

Sull’attenzione che Rimini dedica al teatro di ricerca e avanguardia si è invece soffermato Piscaglia: «La nostra programmazione è venti volte superiore ai parametri richiesti: questi linguaggi sono sempre stati presenti nelle nostre proposte, ne è un chiaro esempio la rassegna Riminesi venuti da lontano. La danza, come il teatro di ricerca, è agli ultimi posti nei finanziamenti, ma non nei nostri interessi: abbiamo anche prodotto spettacoli di teatro musicale per la Sagra malatestiana. Il progetto che presentiamo oggi è un ulteriore tassello: l’incontro con Cap è il risultato di una reciproca attenzione».

Felici dello spazio in cui “prendere le misure per corpi in movimento” sono le coreografe del Collettivo Cap Paola Bianchi, Valentina Buldrini e Chiara Girolomini. «Per otto giorni queste stanze diventeranno la casa della danza contemporanea – precisa Bianchi –. Il progetto Prove spazio offrirà numerose proposte e darà la possibilità a bambini e adulti di assistere alla creazione di spettacoli e provare a entrare in questo mondo. Ci saranno residenze coreografiche con Aline Nari e Jacopo Jenna (22 marzo), lezioni teoriche sulla storia della danza, videoteche con una selezione di corti divertenti per i più piccoli, danza verbale e masterclass gratuite per danzatori e attori (dal 22 al 28 marzo)» .

Tra le altre iniziative segnaliamo le “visioni pubbliche” con Choreographing rappers di e con Jenna (27 marzo, ore 21) e Das spiel (Il gioco) (28 marzo, ore 17) di Alessandro Bedosti e con Antonella Oggiano.

A proposito di linguaggi e contaminazioni – poiché la «danza è un disegno nell’aria» – a Pulini non dispiacerebbe coinvolgere il Collettivo nella prossima Biennale del disegno.

www.teatroermetenovelli.it

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