Germano reale trafitto da una freccia scagliata da una balestra

Rimini

RIOLO TERME. Uno sconsiderato gesto di un ignoto (almeno per il momento) balordo ha quasi ucciso un’anatra selvatica, trovata lungo il Senio con una freccia piantata in corpo. Il dardo l’ha trafitta da parte a parte, da un’ala all’altra, non impedendole comunque di riuscire a nuotare (seppure con fatica e allo stremo delle forze) nel fiume, fino a quando non è stata avvistata e salvata.

L’avvistamento

Il fatto è successo l’altro giorno e i primi ad accorgersene sono stati gli agenti della polizia municipale di Riolo Terme capaci di notare l’esemplare di germano maschio adulto con la freccia in corpo, con tutta probabilità scoccata da una balestra.

Gli uomini della Pm hanno avvertito i volontari dell’associazione “Amici degli animali”, subito precipitatisi sul posto con il loro autofurgone per le emergenze e personale addestrato, e i vigili del fuoco, che materialmente con i loro mezzi subacquei hanno provveduto al recupero dello sfortunato animale.

Consegnata l’anatra ferita ai volontari, questi sono partiti alla volta della clinica veterinaria di Russi dove ad attenderla, pronti a prodigarsi, c’era lo staff medico veterinario del dott. Matteo Galliani, responsabile sanitario del servizio Ambulanze veterinarie dell’associazione “Amici degli animali”, oltre che del Centro di recupero avifauna selvatici per quanto riguarda i mammiferi ungulati.

L’animale è stato considerato in gravi condizioni, quindi è stato operato e gli hanno estratto la freccia. È tuttora ricoverato in clinica sotto osservazione, in prognosi riservata vista la gravità delle lesioni riportate.

I soccorritori

«Ci occupiamo da dieci anni di portare soccorso agli animali 24 ore su 24 per tutto l’anno, in collaborazione coi medici veterinari, con personale addestrato ed esperto, e con dieci autocarri attrezzati e omologati oltre a due ambulanze veterinarie – dice Massimo Marendon, presidente degli “Amici degli animali” –. Spesso le richieste arrivano a noi solo dopo che i cittadini hanno fatto invano innumerevoli telefonate trovando solo segreterie telefoniche o strutture non organizzate ad intervenire. Per questo si consiglia sempre di contattare le sale operative di 112, 113, 115, 118, 1515 le quali provvederanno ad allertarci».

Un servizio che costa

Un servizio come quello fornito dall’associazione «non può essere basato solamente sulla disponibilità di tempo offerta su base volontaria, ma ha degli altissimi costi di gestione per quanto riguarda la manutenzione dei mezzi, per i carburanti, le assicurazioni, le attrezzature e per le cure mediche che sono rese da professionisti medici veterinari – aggiunge Marendon –. Alla fine dell’anno scadranno diverse convenzioni che erano state sottoscritte con gli enti locali, che ci riconoscono contributi finanziari a rimborso (a volte parziale) delle spese».

Risorse insufficienti

«Vista la tendenza a tagliare delle diverse amministrazioni pubbliche e visto che, nonostante la sensibilità generale verso le questioni legate agli animali in difficoltà, le sovvenzioni e le erogazioni liberali da parte dei privati sono pochissime e comunque insufficienti a garantire di potere mantenere un livello di efficacia ed efficienza – sottolinea il presidente dell’associazione –, nostro malgrado a fine anno dovremo fare delle valutazioni su come eventualmente riorganizzare il servizio di soccorso agli animali in difficoltà».

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