«Camerini, un giornalista leale, ironico e irriverente»

Rimini

LUGO. Era nato così tutto per caso, come spesso è. Un incontro per strada alla fine degli anni Ottanta tra mia sorella Irene e Gianfranco Camerini (si erano conosciuti al Classico di Lugo qualche annetto prima), una conversazione come va... come non va... e si viene a sapere che io studio Legge sì, ma con fatica e pochissimo amore, e mi piacerebbe scrivere però. Gianfranco è direttore del settimanale Bassa Romagna, giornale del Pci ma targato Camerini, pochi sovietismi e anche molto sport, e le dice “mandamelo che proviamo...”. La prova va e cominciamo assieme un cammino che, tra abbandoni e ritrovi, si è interrotto un paio di giorni fa, così presto. La sua è stata una lunga carriera, con la direzione del settimanale Qui, la radio e la tv, Rombo e l’ufficio stampa del Comune di Lugo, lo Studio Comunicare, il Corriere Romagna e tanto altro ancora. Ma c’è una nota prima di tutto questo e di tutto il resto che voglio sottolineare: la sua capacità di voler bene ed essere leale con le persone che Gianfranco sceglieva è un aspetto che non ho trovato in altri, così inaspettato in una persona che sapeva ben essere indipendente e irriverente, e anche sopra le righe, e sbattere in faccia a chiunque qualsiasi pensiero lo attraversasse, altra cosa questa che non si trova mai e che si rischia di pagare poi. La sua ironia e le sue battute non risparmiavano nessuno, era molto democratico in questo. Dal punto di vista professionale era un giornalista più che classico, lui così poco classico in tutto il resto. Classico, o addirittura quasi antico, perché quello che un tempo che si chiamava il fiuto per la notizia e che oggi facebook si è mangiato quasi tutto faceva parte dei suoi cromosomi… la notizia la sentiva e la vedeva anche quando tu, che eri lì con lui, ce l’avevi di fronte e non vedevi mica niente. Per questo preferiva l’articolo al comunicato e di me che soprattutto facevo l’addetto stampa pensava fossi più un velinaro che un giornalista anche se non me l’ha mai detto. E non aveva mica torto. Poi l’addetto stampa l’ha fatto anche lui, ma un po’ sacrificato si sentiva. E quando dopo la nostra uscita dagli uffici stampa abbiamo fondato lo Studio Comunicare, quanto ovviamente gli piaceva di più fare era scrivere articoli, qui sul Corriere. Quella era la sua vocazione e quello lo faceva sentire bene. Così come lo facevano sentire bene parlare e scrivere di sport (era stato anche allenatore di basket, lui che proprio alto non era…), la sua Juventus, il suo cappello leggermente informe e quella sua aria scompigliata, la sua famiglia con quel meraviglioso figlio Nicolò che un po’ lo ha affiancato poi ha scelto la sua strada, distante dalla categoria più in crisi dell’Italia in crisi, i giornalisti. Poi amava la notte, tanto, e l’altro giorno vicino al suo ultimo letto pensavo a quella quiete di Foscolo che Gianfranco, alla sette della sera, stava fatalmente raggiungendo. Ciao Jfk.

I FUNERALI

LUGO. I funerali di Gianfranco Camerini, il giornalista del Corriere Romagna scomparso giovedì sera a 61 anni a causa di una malattia, si svolgeranno oggi pomeriggio. Il feretro partirà alle 14 dalla Camera mortuaria di Lugo e si dirigerà verso la Madonna del Molino in via de’ Brozzi dove è prevista la funzione, poi verrà tumulato al cimitero di Lugo.
Ieri sono stati tanti i messaggi di cordoglio, tra questi anche quello dei sindaci dell’Unione della Bassa Romagna che rivolgono alla famiglia le più sentite condoglianze.
Sui social tanti i ricordi e i saluti postati da colleghi e amici sul profilo di Gianfranco. «Ciao vecchio, pazzo, imprevedibile e geniale amico mio - scrive Marco Pirazzini, presidente del comitato Uisp Ravenna-Lugo – Al mondo mancheranno persone che non hanno paura di esprimere la propria opinione come hai sempre fatto tu. Quanti ricordi, quante cose fatte insieme. Te ne sei andato improvvisamente, come fulminee erano le tue battute. Riposa in pace».
Glauco lo ricorda come un «uomo mai avaro di consigli quando avevo bisogno di pubblicare qualcosa, una vera e propria “persona di riferimento” del giornalismo in Romagna».
«Era un amico, una brava persona e un giornalista non omologato» scrive Cesare. «Non so perché te ne sei andato così improvvisamente – scrive Silvana. Avrai tante storie da scrivere e raccontare lassù». Camerini oltre ad aver collaborato per testate, radio e tv e ad aver scritto un libro su Marco Pantani dal (“Un uomo venuto dal mare.. che ama le montagne”) è stato addetto stampa del Comune di Lugo e portavoce dell’ex sindaco Raffaele Cortesi per ben 9 anni.

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