Allo spettacolo religioso il vescovo non viene fatto entrare
La rappresentazione è stata voluta da don Giorgio Bissoni, per mezzo secolo missionario diocesano in America Latina e da qualche mese alla guida della parrocchia di San Cristoforo a Longiano. Dall'esperienza sudamericana, vedendo i parrocchiani amare le rappresentazioni all'aperto, anche nel periodo pasquale, ha pensato di importare l'esperienza a Longiano. Quindi ha coinvolto nel progetto la Filodrammatica Hermanos di Longiano, diretta da Giuseppina Canducci, che conta oltre 35 anni di rappresentazioni di successo in giro per la Romagna. Visto che c'erano da animare oltre una decina di scene evangeliche, la regista Canducci ha allargato il cast anche a novelli attori, scelti tra i parrocchiani e tra i ragazzi della Comunità Papa Giovanni XXIII di Balignano. In tutto oltre una trentina di elementi, tutti molto motivati, che dopo prove durate oltre un mese, hanno indossato i costumi d'epoca e recitato magistralmente. “L'ultima cena” è stata inscenata sotto i portici del municipio, poi le scene si sono spostate sulla scalinata del santuario francescano del Santissimo Crocefisso, un palco naturale e suggestivo. Lo spettacolo è durato un'ora e mezza e al termine c'è stato un lungo applauso agli interpreti.
Poi però il giorno dopo è trapelata la notizia di una gaffe imperdonabile del servizio d'ordine curato dalla Protezione civile intercomunale che aveva blindato il centro e le vie di accesso. Quando è arrivata la vettura del vescovo, monsignor Douglas Regattieri, che si è qualificato nel suo ruolo, uno degli addetti al controllo agli accessi alle strade del centro, non si è scomposto e non l'ha fatto passare. A quel punto il prelato è stato costretto a rinunciare e a ritornare a Cesena senza assistere allo spettacolo. «È una vergogna che sia stato negato al vescovo l'accesso al centro – è il pensiero di vari longianesi – Non è possibile mettere dei dilettanti a controllare gli accessi. La presenza di monsignor Regattieri avrebbe gratificato sia gli attori sia tutta la comunità parrocchiale di Longiano».
«Purtroppo ho imparato questo fatto increscioso solo a posteriori – conferma don Giorgio Bissoni – Mi ha telefonato lo stesso vescovo dicendosi dispiaciuto. E anche noi siamo molto dispiaciuti. Desidero infine ringraziare i ragazzi e i collaboratori che hanno creato un'occasione per avvicinare i nostri cuori al mistero della Resurrezione e al valore della fede».