Dopo le ultime mareggiate persi 22mila metri cubi di sabbia

Rimini

CESENATICO. Il Comune e la Cooperativa bagnini di Cesenatico scrivono in Regione sugli effetti dell’erosione marina. Quelli provocati dalle persistenti mareggiate della settimana scorsa, che hanno provocato la perdita di ingenti quantitativi di sabbia sulle spiagge. La volontà è quella di cautelarsi in vista della prossima stagione turistica balneare.

L’erosione marina

Dalla stima emergerebbe una perdita di 22mila metri cubi di sabbia, a seguito del livellamento al ribasso e smottamento dalle dune protettive, innalzate sul fronte del mare a protezione dell’abitato. Oltre a ciò, c’è da mettere in conto la pronunciata erosione marina verificatasi in 4 giorni intensi di mareggiate e burrasca d’onde. In particolare, in quei punti della spiaggia considerati da sempre critici o in sofferenza: i bagni di Valverde e di Villamarina, la spiaggia di ponente, la zona delle colonie. Quest’ultima è stata in gran parte interessata, lo scorso giugno, da una sostanziosa quanto dispendiosa opera di ripascimento dell’arenile a cura della Regione, tramite il cosiddetto “Progettone”, che ripescava sabbia dal fondale marino, al largo della costa, e che ha riguardato anche altre località turistiche del litorale comprese Riccione e Cervia-Milano Marittima.

La richiesta

Il sindaco di Cesenatico di concerto con i vertici della Cooperativa stabilimenti balneari ha scritto a Bologna, sollecitando un incontro con l’assessorato alla difesa del suolo e della costa, retto da Paola Gazzolo, per avere un confronto su quelli che potrebbero essere gli interventi da mettere in campo e gli apporti di nuova sabbia in previsione della prossima stagione turistica. In considerazione dei grossi quantitativi di sabbia che il mare ha portato via nel corso delle ultime mareggiate, dal 16 al 19 gennaio. E che ha finito per alimentare nuova erosione di costa.

Le banchine

Diverso invece e tanto più complicato il discorso su un’eventuale indagine metodica sulla staticità e sullo studio di possibili danni provocati dall’insistenza delle onde su quella parte delle banchina portuale situata all’esterno delle porte vinciane. Che, causa appunto anche lo sbarramento mobile a protezione del resto del porto e del centro storico, finiscono per subire peso e pressione delle mareggiate. Nel caso di un’indagine approfondita occorrerebbe un progetto tecnico e un’applicazione metodologica organizzativa più approfondita e dispendiosa.

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