Mario Lauri ritrovato morto in spiaggia a Miramare

Rimini

SAN MAURO PASCOLI. «In cuor mio sono convinta che sia caduto in acqua e che la corrente dell’Uso, fortissima in quella giornata, lo abbia trascinato in mare. Se è così chissà quanto tempo ci metteranno i flutti a restituirmelo...». Alla fine sono state profetiche le parole di Monica: la figlia di Mario Lauri. A ventuno giorni alla scomparsa l’Adriatico ha restituito ai parenti il cadavere dell’uomo.

La cui salma è stata rinvenuta a Miramare, in spiaggia, nel pomeriggio di ieri.
I familiari lo avevano cercato anche attraverso la trasmissione “Chi l’ha visto?”. Ieri il corpo privo di vita di Mario Lauri, visto per l’ultima volta il 6 marzo scorso sul greto del fiume Uso a due passi dall’agriturismo gestito dalla sua famiglia, è stato trovato sulla battigia antistante lo stabilimento balneare 134 di Miramare.
A dare l’allarme è stato un passante che faceva un giro in spiaggia, assieme al cane. Il medico legale che ha per primo esaminato il cadavere ha escluso segni evidenti di violenza, e il magistrato di turno, pm Elisa Milocco, ha autorizzato il trasferimento all’obitorio per accertamenti più approfonditi. Ha disposto l’autopsia dell’uomo, esame che cercherà di chiarire se sia finito in acqua, in quel pomeriggio del 6 marzo, per un malore o accidentalmente.
Sul posto sono intervenuti i poliziotti delle Volanti e della Squadra mobile, oltre ai vigili del fuoco e personale del 118.
La vittima era priva di documenti ed appariva come un uomo dell’età di 70-75 anni circa.
L’unica recente denuncia di persona scomparsa “compatibile” è risultata quella relativa al pensionato residente a San Mauro Pascoli. Così, in breve tempo, sul posto sono giunti gli investigatori che lo cercano dalle prime ore (i carabinieri di San Mauro Pascoli) assieme alla figlia del 74enne. Il cui riconoscimento della salma ha ufficializzato ieri sera l’identità.
Era stata proprio la figlia Monica, quel pomeriggio, a vederlo per l’ultima volta passeggiare sul greto del fiume Uso che confina con l’agriturismo di famiglia: ‘Il Guado’. Del caso, come detto, si era occupata anche la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ (Raitre).
I familiari avevano infatti deciso di lanciare un appello televisivo, nella speranza che l’uomo fosse ancora in vita, magari colto da un vuoto di memoria. La descrizione (giubbotto scuro, pantaloni verdi con tasche laterali e scarponi marroni) era stata diramata in tutta Italia anche dai carabinieri, che assieme ai vigii del fuoco, polizia municipale, tanti volontari di protezione civile e con l’ausilio anche di sommozzatori e di cani da ricerca, avevano per giorni pattugliato l’area adiacente l’agriturismo, fino ad arrivare al mare ed alla foce del fiume Uso.
Le ricerche, durate molti giorni, non si erano interrotte nemmeno quando le forze dell’ordine avevano dato lo stop ufficiale. I famigliari di Lauri, infatti, avevano provato a salire sulle coline e le montagne della Romagna: in alcuni luoghi cari all’uomo ed in cui era abituato ad andare in cerca di erbe o funghi durante lunghe passeggiate. La speranza di un “uomo smemorato” in giro per la Romagna o l’Italia chiaramente si era affievolita di ora in ora e di giorno in giorno. La salma ora è all’obitorio dell’ospedale Infermi di Rimini. Dove, prima che i familiari di Lauri possano organizzare le esequie, dovrà essere sottoposta ad autopsia e liberata dal vincolo della magistratura.

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