Al volante col telefonino: 600 multe

Rimini

CESENA. Secondo una recente indagine belga, chi fa uso dello smartphone durante la guida moltiplica di ben 23 volte il rischio di incidente stradale. Sconfortante il confronto con l’Italia: se in Belgio il telefonino alla guida è utilizzato dal 3,2 per cento dei conducenti, da noi la percentuale sale al 12,4 per cento.

E a Cesena? I dati più recenti disponibili sono di chi è chiamato a controllare sulle strade che ciò non avvenga. L’infrazione è comunque difficile da contestare, perché bisogna che la pattuglia veda il conducente che commette l’infrazione e lo fermi. Ma i cesenati non fanno una buona figura in questa graduatoria. Nel 2013 sono state poco più di 600 le persone sanzionate dalla polizia municipale. Un dato che nel 2014 appare il leggera flessione: finora infatti nel 2014 sono stati multati in 330.

Guidare lanciando sempre uno sguardo al telefonino, magari scattandosi anche un “selfie”, mentre con l’altra mano si tiene il volante è una pessima abitudine purtroppo diffusa in Italia: siamo insomma particolarmente indisciplinati su questo fronte.

L’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), con un monitoraggio promosso a dicembre scorso, aveva rilevato come il 12,4 per cento, degli automobilisti nelle ore di maggior traffico utilizzi il cellulare alla guida, con punte del 16 per cento. Pure una recente ricerca di Ford ha certificato che un giovane su quattro ha scattato in vita sua almeno un “selfie” al volant, e addirittura la metà ha ammesso di aver più volte fatto una foto durante la guida. Lo studio è stato fatto all’interno della campagna “Un messaggino a volte accorcia la vita”, grazie alla quale l’Asaps ha scoperto che la nostra media nazionale di trasgressione è attestata al 12,4 per cento, con punte più alte a Torino e Palermo (14 per cento). L’indagine è stata fatta su campioni di sondaggio ed accertamenti svolti a Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli, Arezzo, Benevento, Forlì, La Spezia, Ravenna, Reggio Emilia, Cesena, osservando 32.650 conducenti. Di questi, ne sono stati “pizzicati” col telefonino 4.048, pari al 12,4 per cento appunto: 3.057 erano uomini e 991 donne.

Nello studio è stato intervistato anche un campione di conducenti: il 90 per cento ha definito inammissibile la pratica di inviare messaggini alla guida, mentre l’85 per cento ha bollato nello stesso modo la conversazione telefonica senza auricolare o kit vivavoce. Ma, nonostante questo proclama collettivo di buone intenzioni, ben un conducente su tre ha ammesso di inviare sms al volante, uno su due ha confessato di leggere i messaggi in arrivo e il 45 per cento (in gran parte giovani) ha riconosciuto di aver usato il telefono per parlare, senza auricolare o viva voce, almeno una volta nell’ultimo anno.

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