Fulmine si abbatte su una casa: tetto squarciato

Rimini

RONCOFREDDO. Un botto tremendo sveglia un paese intero: fulmine notturno sulla casa dell’ex assessore. Ora c’è un foro di 50 centimetri di diametro, mentre le tegole sono volate in strada che per fortuna a quell’ora era deserta. Brutto risveglio sia per tutto il paese sia, soprattutto per gli occupanti della casa di color giallo di via Fontane, poco sotto le mura malatestiane. E’ successo a Roncofreddo capoluogo la notte scorsa verso le ore 3, tra un primo temporale e un secondo ancora più violento, mentre tutto il paese era a letto.

«Il botto si è udito a chilometri di distanza - afferma un residente - per un attimo la luce è andata via in tutto il paese e tutti hanno udito come un grosso scoppio, ma non s’è capito da dove provenisse. A Roncofreddo non era mai successo una cosa simile». «Per fortuna che non e’ scoppiato un incendio - aggiunge un altro residente - perché il fulmine ha avuto una potenza davvero eccezionale».

Invece il maxi fulmine si è abbattuto sulla casa bifamigliare dell’ex assessore Milena Bagnolini della giunta Cedioli, in questi giorni in ferie fuori regione con il marito. Nell’abitazione a due piani dormiva il figlio Mattia al primo piano e i due genitori, Gilberto 81 anni e Teresa 75 anni, al pian terreno.

«E’ stato un botto terrificante - racconta Mattia - sembrava infatti una bomba e mi sono svegliato di soprassalto al buio. Con una pila sono uscito a cercare il contatore, mentre anche i miei nonni si sono alzati e al lume di una candela mi hanno raggiunto al contatore della luce. Era saltato, però anche riattivandolo la casa rimaneva al buio. Siamo rimasti sorpresi perché nel frattempo la luce nei lampioni della strada e nelle abitazioni vicine era regolarmente tornata. Ma visto il buio siamo tornati a riposare. Il mattino abbiamo raccolto le tegole in strada e poi chiamato l’elettricista. Da qui la scoperta dell’antenna danneggiata completamente e del foro nel tetto, uno squarcio di 50 centimetri di diametro, con danni notevoli al tetto. Ora stiamo controllando l’impianto elettrico per capire se ci possono essere altri danni. Ma lo stesso squarcio ha dell’incredibile».

Giorgio Magnani

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