Soldi delle multe non versati

Rimini

CESENA. Si sono concluse a tempo di record le indagini per il caso dell’agente di polizia municipale sospettato di essersi intascato i soldi di un buon numero di multe. L’avviso di fine indagini emesso dalla Procura contiene una novità inattesa.

Non c’è soltanto Alan Esposito, l’agente indagato della prima ora, nella lista di coloro che hanno ricevuto avviso di garanzia per questa vicenda. Ma compare anche Ernesto Grippo, ex comandante della Pm, da poco trasferitosi all’Aquila.

Se per l’agente l’ipotesi accusatoria è di peculato, per l’ex comandante dei vigili cesenati l’accusa ipotizzata è di omessa denuncia: ovvero fa riferimento esplicitamente al fatto che il comandante sapesse dei comportamenti omissivi contestati all’agente, ma anche non li abbia mai portati allo scoperto.

Fin dal primo minuto l’indagine in questione è tata curata in prima persona dal capo procuratore Sergio Sottani. Che ha delegato parte degli interrogatori a persone potenzialmente informate sui fatti agli uomini del Commissariato di polizia di Cesena.

La cifra ipotizzata ad inizio inchiesta era quella di quasi tremila euro spariti nel nulla in un periodo di tempo oscillante tra gli 8 ed i 10 mesi. L’interesse della magistratura era stato suscitato da un esposto anonimo.

Solitamente le sanzioni vanno pagate tramite bollettino postale o in banca. I soldi così non circolano in contanti. C’è solo un’eccezione. Quando si ferma (e si sanziona) una vettura con targa straniera, i soldi vanno ritirati subito. L’idea alla base della legge in materia è che sia costoso e difficile recuperare le sanzioni all’estero tramite notifica e che i costi di pagamento diventerebbero più alti della stesa infrazione. Così il Codice dice che se un veicolo con targa straniera non paga subito all’agente l’infrazione contestata, il veicolo va sequestrato. Sono in tanti dunque che saldano subito per non vedersi fermare in mezzo al traffico.

Per le accuse mosse l’agente i soldi ritirati li teneva per sé e confidando che nessuno se ne accorgesse nei 30 giorni di tempo che ci sono per il versamento. Nel corso delle indagini oltre ai 3.000 euro contestati è spuntato anche un bollettario. E’ composto da 20 sanzioni ma per 19 di esse non si trovano più tracce. Lasciando aperto nel peculato ipotizzato una cifra ulteriore incassata dall’agente che non è nemmeno possibile calcolare.

Nuovi guai all’orizzonte, poi dunque, si intravedono possibili per l’ex comandante Grippo che già sta sostenendo un’udienza di rinvio a giudizio davanti al Gip per altri fatti avvenuti durante il suo periodo di comando a Cesena. Indagini e udienze che, però, a quanto pare non lo hanno fatto disinnamorare della Romagna. Stando ad indiscrezioni infatti ci sarebbe anche il suo nome tra i 50 iscritti al bando aperto per selezionare il nuovo comandante di Cesena (e suo successore) e quello di Cervia.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui