«Servono controlli radicali sul ponte di viale Roma»

Rimini

CESENATICO. Per quel ponte su viale Roma, classe 1947 , il principale che attraversa la Vena Mazzarini servirebbe una “Pet tecnica”: per valutare e commisurarne la “potenzialità residua”.

La richiesta

A sollecitare un accertamento strutturale è Giorgio Grassi già tecnico comunale che parla di infrastruttura vetusta e da controllare. Tre anni fa si sollevarono analoghe richieste, allora nel 2015 il ponte fu ripreso con intervento minimale. In ordine al solo livellamento dei marciapiedi, rimozione della bordatura in ferro, pulitura di alcuni elementi non strutturali. Anche allora furono elencate le “annose e progressive dissonanze” dell’opera anche di carattere paesaggistico oltre che di collegamento, a 70 anni dalla sua costruzione.

Si elencarono, rinfocola Grassi i segni del degrado strutturale: corpi tecnici segnati da presenze rugginose in tutta evidenza, bordature dei passaggi pedonali del tutto inesistenti causa “svellamento” derivato dall’usura del tempo, caditoie ostruite permanentemente, lesioni ai corpi portanti le ringhiere di protezione, rattoppi con asfalto a freddo per sanare eccedenze di corpose fratture sul piano di calpestio infiltrazioni d'acqua.

Parti da rifare

Carenze e usura e cause di degrado che a distanza di tre anni non sono cambiati. Grassi se la prende anche con in davvero debole e scarso “tasso tecnico-manutentivo”. Davvero poca cosa e “non certo sufficiente tenuto conto tanto della struttura quanto della opzione turistico-paesaggistica”, che il ponte di viale Roma riveste. «Appare del tutto urgentissimo - viene sollecitato - una introspezione dell’apparato del ponte, nella sua totalità di progettazione innalzato nel lontano 1946/1947, con una metodologia costruttiva tutta imperniata sull’impiego di materiali la cui degradabilità era rapportata a scadenze non certamente centenarie». Oggi le “avarie” del ponte si manifesta nelle stesse strutture “leganti”. «Cioè - individua Grassi - nel materiale ferroso di sostegno delle strutture portanti - nella subsidenza in atto da 60 anni su tutta la fascia costiera, l’assenza di una costante manutenzione ordinaria. Prove ne sono la sistematica scomparsa dei bordi dei marciapiedi, l'assenza di lavori di straordinaria manutenzione». In virtù di quelle che viene etichettato quale «Deprecabile stato manutentivo si sollecita l’urgenza di una seria ed approfondita visita generale, una Pet tecnica, al fine di commisurare la effettiva potenzialità residua d’uso». E in conclusione, sulla scorta della risultante l’amministrazione comunale «Abbia cura di adottare ogni sorta di provvedimenti, tutti tesi alla obbligata salvaguardia della incolumità pubblica».

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