Studente ladro: furti in serie durante l’alternanza scuola-lavoro

Rimini

CESENA. Avrebbe dovuto essere un’esperienza formativa preziosa all’interno di un’azienda dove poteva imparare tanto. Uno di quei periodi di alternanza scuola lavoro che vanno svolti prima di concludere il percorso di studi. Invece per un ragazzo che frequenta un istituto superiore cesenate quella opportunità è diventata un’occasione per compiere furti in serie, tradendo la fiducia di chi lo ospitava. Una vicenda molto spiacevole per tutti: non solo il titolare dell’officina di riparazione auto e i suoi collaboratori, che sono le prime vittime, anche per il danno d’immagine subìto loro malgrado, ma anche la famiglia dello studente e la scuola che frequenta.

Amarezza e bocche cucite

Non è possibile raccontare nei dettagli quello che è successo, perché le bocche sono cucite. Più che le possibili conseguenze sul piano penale, che dipenderanno dalla volontà dei derubati di fare denuncia, prevale l’amarezza. Inoltre, visto che a macchiarsi delle ruberie, è stato un minorenne, c’è una comprensibile riservatezza, a sua tutela.

All’interno dell’azienda non vogliono dire niente. Ripetono che sono lì «solo per lavorare». D’altronde, quella attività è conosciuta da tutti per la professionalità con cui opera. Si avverte una profonda delusione, più che rabbia. Chi lavora lì dice che a questo punto la vicenda riguarda prima di tutto la scuola, e ancor più l’ambiente familiare del giovane, che dovrà fargli capire l’errore che ha fatto. E magari cercare di trasformare un brutto episodio in una lezione di vita con un effetto “rieducativo”.

Furti in serie e organizzati

Da quel po’ che è trapelato, sembra che i furti messi a segno nel periodo dell’alternanza scuola lavoro siano stati diversi. E sarebbero stati compiuti anche con una certa organizzazione, che fa pensare non a un colpo di testa isolato ma a gesti premeditati. A essere presi di mira sarebbero stati anche oggetti di clienti a bordo delle auto portate in officina. Il primo, o uno dei primi a sparire, di cui ci si è accorti, sarebbe stato un portachiavi. Ma sembra che siano state trafugate anche cose di ben altro valore economico: per esempio una delle telecamerine che vengono posizionate dentro gli abitacoli delle vetture. A quanto pare, la conferma che lo studente stava facendo dei furti è arrivata utilizzando come “esca” per dare corpo ai sospetti delle monete messe da parte per rifornirsi in un distributore automatico.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui