Acido cloridrico esce da una cisterna. I vigili del fuoco sventano il disastro

Rimini

CESENA. Perdita di acido cloridrico da una cisterna posteggiata in un piazzale lungo via Kossuth, a Pievesestina: specialisti dei vigili del fuoco in azione per ore, dopo avere indossato tute speciali per proteggersi, con tanto di autorespiratori. È accaduto due notti fa. Erano passate da poco le ore 23 quando il conducente di un semirimorchio di un’azienda della zona di Pescara, prima di rimettersi in viaggio, si è accorto che stava fuoriuscendo il liquido che trasportava. Un problema grave, vista l’enorme quantità che rischiava di essere dispersa: nella cisterna c’erano infatti ben 28 tonnellate. Ma alla fine, l’intervento dei vigili del fuoco, avvisati immediatamente, ha limitato i danni: Arpae, che è stata allertata verso le 2 di notte, ha stimato che la perdita sia stata di circa 30 chilogrammi. E comunque si è riuscito ad evitare che la micidiale sostanza finisse nella rete fognaria, dopodiché si è proceduto immediatamente all’intervento di bonifica. Il resto dell’acido cloridrico trasportato è stato invece travasato in un’altra cisterna che è stata fatta arrivare sul posto.

È stato necessario anche l’intervento della polizia municipale per fornire assistenza ai vigili del fuoco, che sono stati impegnati fin quasi alle 8 di ieri mattina. Tra l’altro, durante la fase più delicata dell’emergenza, è stato necessario chiudere la strada al traffico. È stato coinvolto anche personale dell’ufficio Ambiente del Comune, per valutare lo sversamento e controllare le operazioni di bonifica e poi altri addetti comunali hanno verificato se ci fosse da effettuare il ripristino del manto stradale.

I vigili del fuoco in azione

I primi a giungere nella zona contaminata, che si trova a ridosso della fiera, sono stati 5 uomini del distaccamento cesenate dei vigili del fuoco, ai quali si sono affiancati 4 specialisti del nucleo provinciale Nbrc di stanza a Forlì, esperto nell’affrontare situazioni così delicate. Altri tre colleghi giunti successivamente hanno portato a 12 il numero complessivo di uomini impegnati.

La prima operazione fatta è stato l’esame della situazione e della sua pericolosità visionando i codici Adr, che indicavano il tipo di sostanza a bordo (acido cloridrico diluito al 33%) e il principale effetto nocivo: la corrosività. Ma c’era anche un secondo rischio, rappresentato dalla tossicità in caso di inalazione. Intanto, è stata subito delimitata la “zona rossa”, cioè il perimetro al cui interno è stato proibito l’accesso a qualsiasi persona, esclusi i vigili del fuoco. Questi ultimi, dopo essersi difesi con i i più rigorosi dispositivi di protezione individuale, hanno chiuso la falla nella cisterna usando speciali nastri isolanti. Hanno inoltre misurato il livello di tossicità nell’aria, che nel giro di mezz’ora è rientrato completamente nei parametri normali. Le precauzioni prese per evitare che l’acido uscito finisse nelle fogne attraverso una caditoia è stata l’altra loro azione andata a buon fine.

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