Ai giovani più rap e meno rock

Rimini

CESENA. Cesena cambia musica: i giovani scelgono più rap e meno rock.

L’associazione AdagioAssai in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Cesena ha presentato il risultato di una indagine su comportamenti, abitudini e preferenze musicali dei giovani cesenati.

Questionario

La presentazione si è tenuta ieri mattina nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana di Cesena ed ha visto la presenza di Gaia Zappi, Luisa Battistini e Christian Castorri, assessore alla Cultura del Comune di Cesena.

La ricerca è stata strutturata su un questionario di 104 domande e rivolto a circa 1600 studenti delle scuole superiori di Cesena nella primavera del 2017, restituendo un panorama variopinto ed a tratti inatteso.

Come era prevedibile, è emerso che i giovani amano generalmente la musica dato che il 75% afferma di ascoltarla quotidianamente, non solo via internet ma anche utilizzando la buona vecchia radio che pare sopravvivere placidamente alla concorrenza di YouTube, Spotify e affini.

Generi preferiti

In merito ai generi preferiti, la musica pop e il rap spadroneggiano largamente occupando oltre il 60% delle preferenze totali a discapito del rock, che complessivamente tra metal, classico e hard si attesta sul 20%. Una flessione che rappresenta una sorpresa e mostra una forte controtendenza rispetto ai gusti dei cesenati più anziani, cresciuti con il suono delle chitarre distorte nello storico Vidia Rock Club, delle rassegne cinematografiche musicali come Across the Movies, degli epici concerti alla Rocca Malatestiana o più recentemente con Rockin’1000 e i suoi due grandi eventi che hanno diffuso il nome di Cesena nel resto del mondo.

Jazz e lirica in coda

In posizione di fanalino di coda troviamo l’opera lirica e il jazz, che - sottolinea Gaia Zappi - non vengono apprezzati anche perché poco conosciuti. Si conferma inoltre poco incisivo l’insegnamento musicale delle scuole medie. Su un 85% di ragazzi che dichiara di saper suonare uno strumento musicale, solo il 46% ammette di avere competenze musicali e praticare regolarmente. Anche i computer non se la passano bene se presi in ottica di produzione musicale. Infatti meno del 20% dei giovani lo usa per realizzare brani o mixaggi ed oltre il 75% ha ammesso di dedicare il proprio tempo alla navigazione internet. Dalla ricerca realizzata da Zuppi e Battistini emergono una serie di criticità inerenti l’interesse e la cultura dei giovani nei confronti della musica che secondo AdagioAssai andrebbero affrontate con un progetto di formazione e divulgazione musicale più mirato.

Evidentemente queste condizioni non riguardano solo i giovani cesenati, dato che proprio in questi giorni il ministro della Pubblica istruzione Valeria Fedeli e quello dei Beni culturali Dario Franceschini, pare siano al lavoro su un provvedimento che introdurrebbe lo studio dei cantautori nel programma scolastico, entrando in vigore da settembre 2018.

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