In rete le foto osé della compagna Un'intera classe viene sospesa

Rimini

CESENA. Un’intera classe di un istituto superiore cesenate è stata sospesa per tre giorni da scuola. Motivo: un atto di “bullismo telematico”, ossia le foto osé scattate a se stessa da una compagna di classe, carpite da “qualcuno” dei compagni e fatte girare nelle chat di classe. Per “bullizzarla” e metterla in difficoltà ed in cattiva luce. Oltreché per schernirla.

È quanto accaduto in un istituto superiore di Cesena ed emerso proprio in questi giorni che precedono la giornata nazionale di lotta contro le violenze di genere.

Il fatto

Della vicenda ne sta parlando tutta la scuola. Si tratta di una 2ª superiore quindi, soprattutto tra i ragazzini dai 14 ai 16 anni, la voce si è sparsa rapidamente e la vicenda veniva commentata anche nelle attese dei bus e dei treni per rientrare a casa da scuola. Non riporteremo comunque il nome dell’istituto. Cosa che potrebbe ben presto portare quasi tutti a ricostruire anche quale sia esattamente la classe e quindi la ragazzina oggetto dell’operazione di bullismo messa in atto dai compagni di classe.

L’episodio in sé risale alle scorse settimane. Quando “qualcuno” tra i banchi, approfittando con ogni probabilità di un momento di distrazione della compagna, deve aver trovato il modo di sottrarle il telefonino.

Lo smartphone della adolescente conteneva come tanti telefoni di suoi coetanei anche autoscatti. Alcuni di questi “selfie” erano però particolari. Fotografie osé, le si potrebbe definire. Da capire se scattate semplicemente perché la ragazzina intendesse guardarsi, con l’occhio dell’obiettivo, in determinate pose. Oppure se fossero state fatte per essere inviate ad amiche o amici intimi coi quali condividerle.

Sta di fatto che comunque si trattava di immagini “private” della giovanissima, che in qualche modo non sono rimaste tali.

In rete

Qualcuno le ha carpite. Ed ha iniziato a distribuirle su whatsapp con particolare cura nel farlo all’interno della stessa classe della ragazzina. Ben presto la protagonista di quelle immagini ha capito che cosa le fosse successo. Rabbia, vergogna, pianto. Poi la decisione di parlarne, con i genitori. Sono stati il padre e la madre della giovanissima studentessa a decidere a quel punto di volgersi alla polizia. Se non altro per arginare la distribuzione in rete delle immagini.

Sospensione

L’ufficio violenze di genere del Commissariato, che si occupa molto spesso anche di bullismo e di minori, ha informato della questione la procura minorile. Le foto sono state sequestrate così come sono scattati interrogatori all’interno della classe della ragazzina. Ora il fascicolo della Procura minorile contiene già degli iscritti al registro degli indagati. La scuola così ha deciso intanto di punire tutta la classe con una sospensione di 3 giorni. Non appena il Procuratore generale di Bologna ufficializzerà anche i nomi dei responsabili materiali del furto e della diffusione delle immagini (un numero più circoscritto di persone) saranno sospesi dalla scuola per molto più tempo. Oltreché processati per il furto e la diffusione delle immagini cosa che però avverrà non prima di qualche anno.

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