La truffa dello specchietto gli costa 5 anni dietro le sbarre

Rimini

CESENA. Questa volta è costata molto cara a chi l’ha commessa l’odiosa e diffusissima truffa dello specchietto. Quella ormai datata, ma ancora efficace, per spillare soldi ad ignari automobilisti che vengono accusati di avere danneggiato una vettura che li ha incrociati.

Un 38enne campano che aveva messo a segno il colpo sulle strade cesenati è stato condannato a ben 5 anni, finendo dietro le sbarre. E l’aspetto ancora più impressionante della faccenda è il tanto tempo trascorso dal momento in cui ha commesso il fatto: sono passati infatti ben dieci anni. Ma il reato che gli è stato contestato, e di cui è stato riconosciuto colpevole, è di quelli puniti pesantemente: estorsione.

I nodi sono venuto al pettine dopo che si è scoperto che nel 2007 fu lui ad imperversare sul percorso tra la via Ravennate, la Calcinaro e la Cervese, a caccia di bersagli da depredare con il più classico dei raggiri.

Assieme ad un complice, a bordo di una Opel Vectra, era alla fine riuscito a mettere a segno una truffa dello specchietto a danno di un giovane cesenate.

Come avviene di solito in questi casi, gli aveva fatto credere che c’era stato un urto tirando un sasso contro la carrozzeria. La vittima, minacciata, aveva ceduto, facendosi estorcere 100 euro, prelevati dal bancomat. Poi aveva chiamato le forze dell’ordine, che in un bar avevano rintracciato uno dei due truffatori.

Un 38enne residente a Nola è stato ora condannato in via definitiva per estorsione per quei fatti ed è stato rinchiuso nel carcere di Poggio Reale. Si chiama Gennaro Sarzillo ed è difeso dall'avvocato Walter Mancuso, del foro di Nola.

Tuttora, nonostante l’opera di informazione fatta anche dalle forze dell’ordine per mettere in guardia i cittadini da questa e da altre truffe, l’espediente dello specchietto frantumato continua a fare spesso capolino anche nel territorio cesenate. Poche settimane fa una 27enne ne ha fatto le spese addirittura mentre viaggiava sotto la galleria della Secante: dopo essere stata spinta a suon ci colpi di clacson ad accostare in una piazzola d’emergenza, ha ceduto alle pressioni consegnando 50 euro ad un uomo e una donna di mezza età, che inizialmente avevano chiesto cinque volte tanto per riparare un danno che nulla aveva a che fare con la malcapitata.

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