Case vacanza a rischio chiusura

Rimini

CESENATICO. Causa la mancanza di spiaggia alcune “Case di vacanza” in attività rischiano di non riaprire per l’estate 2014. Volenti o nolenti i loro ospiti dovranno casomai trasmigrare altrove per distendersi al sole.

In vasti tratti della zona delle colonie di Ponente - riconvertitesi nel tempo in case per ferie e vacanze - la spiaggia è letteralmente sparita completamente. Divorata e inghiottita per intero dalle ultime e persistenti mareggiate.

In pratica l’arenile non esiste più, scomparso per intero sott’acqua. L’ingressione marina è pressoché continua, l’acqua cinge i fabbricati che si affacciano sulla spiaggia, mentre le onde che scavano e tolgono altra sabbia insinuandosi al di sotto delle recinzioni in cemento e ferro poste lungo il litorale di Ponente.

Da un bel pezzo qui la spiaggia non ha più soluzione di continuità e la battigia si posiziona entro le costruzioni. La stima fatta è che serva nell’immediato un apporto di almeno 100mila metri cubi di nuova sabbia per “arrestare” l’avanzata continua del mare. Costo preventivato per il ripascimento con sabbia di cava all’incirca 2 milioni di euro. Gli effetti e i danni provocati dell’erosione marina nella zona delle colonie di Ponente sono vistosissimi e si aggiungono a guasti arrecati nel tempo dalla concomitanza di subsidenza ed eustatismo. L’ordine di grandezza calcolata è di 1 centimetro all’anno per l’abbassamento del suolo e di 1 millimetro per l’innalzamento del mare.

Questa zona sconta peraltro il fatto di trovarsi sprovvista di difese con barriere rigide frangiflutti a mare. Eccezion fatta per una piccola barriera soffolta realizzata sott’acqua in sacchi che si diparte dal pennellone che si protende in mare subito dopo via Tito Speri. La richiesta è per un subitaneo intervento di ripascimento con sabbia e la sistemazione per il pennellone in massi perpendicolari alla spiaggia. Poco distante verso nord, la battigia non esiste più. La linea di costa senza più continuità è stata interrotta dal mare. Con le onde che frangono direttamente (cingendole e scavandole) le recinzioni in calcestruzzo dell’ex colonia “Bambin Gesu” e quella con palancole di ferro infisse della Colonia XII Stelle. Non tanto migliore la situazione presente nella porzione di spiaggia che va da “Villa Celeste”, dove l’arenile è ridotto ai minimi termini.

Una situazione che imporrebbe interventi immediati. Anche perché ad ogni piè sospinto di marea le onde raggiungono e allagano gli stradelli che da viale Colombo conducono al mare (via Vasco De Gama, Ludovico De Varthema). Di questo passo il mare potrebbe raggiungere parte del lungomare di viale Colombo, area questa peraltro presa in considerazione a suo tempo per la riconversione in senso turistico ricettivo, ambientale e sportivo delle ex colonie marine di Ponente.

 

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