La "fuga" di 11 profughi scontenti

Rimini

CESENA. Girandola di profughi sull’asse Cesenatico-campagne tra Macerone e Gattolino: ribellione di 11 profughi, spostati nel centro d’accoglienza straordinario in via S.Agà per far posto all’hotel “Splendid” di Ponente, dove si trovavano, a nuclei familiari di migranti, comprese 9 donne incinte.

La tensione ha raggiunto livelli tali che gli stranieri spediti a Cesena hanno inizialmente rifiutato la loro nuova sistemazione. E si sono incamminati verso il mare, per tornare alla base di partenza. Ma ora la situazione sembra essere rientrata, anche grazie all’opera di convincimento di altri stranieri che si trovavano già in via S.Agà. Dopo un’ultima notte passata allo “Splendid”, gli 11 recalcitranti si sono convinti ad accettare la destinazione decisa per loro. Una destinazione transitoria, in attesa di essere smistati altrove. Questa è infatti la funzione del mini-hub che è stato aperto di recente nella ex casa dei nonni nelle campagne del quartiere Al Mare ed è gestito dall’associazione “Croce Oro”.

A quanto pare, le resistenze del gruppo di migranti che ha finito per creare un po’ di scompiglio sono dovute alle regole stringenti applicate in via S.Agà per quel che riguarda l’orario serale entro cui bisogna rientrare nella struttura. Nella stagione estiva non si può restare fuori oltre le ore 23. Un “coprifuoco” anticipato alle 22 nei mesi invernali. Ovviamente gli ospiti non sono dei reclusi, e quindi possono esserci deroghe. Ma chi vuole trascorrere la notte fuori, assentandosi per un periodo inferiore a 24 ore, deve comunicarlo ai gestori. Se invece l’assenza è più prolungata, va fatta richiesta con almeno 5 giorni d’anticipo, così da informare la Prefettura. Insomma, all’interno di questo centro (come negli altri) ci sono regole da rispettare e, pur con la massima disponibilità a fornire un’accoglienza il più dignitosa possibile, non si transige: ogni sera, intorno alle 23.30, viene fatto un “appello” per verificare che tutti siano rientrati.

Un’altra novità che aveva creato malumori è il fatto che, a differenza dello “Splendid”, nelle camere in via S.Afà non ci sia il televisore. Comunque c’è negli spazi in comune, con tanto di collegamento a Sky. Inoltre - spiegano i gestori - è attivo un potente servizio wi-fi che consente di collegare simultaneamente ad internet un centinaio di telefonini ed altri dispositivi portatili. E per tenere attivi gli ospiti ci si sta adoperando per organizzare attività ricreative e sportive, allacciando collaborazioni e anche grazie all’opera di volontari.

Il vero problema è che il centro ha già esaurito i posti disponibili. Perciò “Croce Oro” sta cercando altre strutture, a partire dalla zona Rubicone, visto che i sindaci dell’Unione Valle Savio hanno lamentato uno sbilanciamento: là sono accolti pochissimi profughi rispetto al resto della provincia di Forlì-Cesena. Ma dalle prime ricerche fatte si sta rivelando molto complicato trovare chi è disposto ad affittare edifici adatti.

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