Carisp, il nuovo corso è iniziato

Rimini

CESENA. Dopo la presidenza alla super manager giunta da Roma, seppure con radici romagnole, nel ruolo di numero due della Cassa di Risparmio di Cesena ecco un cesenate che ha già lasciato un segno positivo sulla comunità locale in cui ha sviluppato le sue professionalità. E ora proverà a fare lo stesso nella principale banca del territorio cesenate.
Ieri, come era scontato dopo l’indicazione data pubblicamente già diverse settimane fa dalle Fondazioni che hanno il controllo della Carisp, il cda appena nominato si è riunito e ha scelto come presidente Catia Tomasetti. E come vice ha deciso di puntare su Carlo Comandini.
Dopo che lo scorso 1° febbraio l’assemblea dei soci ha scelto i nove nuovi membri del consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Cesena (subentrati alla precedente squadra guidata da Tommaso Grassi), c’è stata la prima riunione per deliberare sulla nomina delle cariche sociali.
La donna scelta per traghettare la banca verso le delicate sfide che si profilano all’orizzonte è originaria del Riminese e da diversi anni lavora presso lo studio legale Bonelli Erede, dove ricopre la carica di partner e responsabile del Dipartimento Banking e Project Finance. Riveste inoltre la carica di presidente di Acea Spa, una delle principali multiutility italiane, che conta oltre 7 mila dipendenti.
Carlo Comandini, che affiancherà Catia Tomasetti nel ruolo di vice, è invece presidente ed amministratore delegato di “Vossloh-Schawabe Italia”, filiale italiana del gruppo Panasonic Lighting Europe, ed è direttore centrale della capogruppo.
Il nuovo cda della banca al momento dell’insediamento, ha voluto ringraziare l’ex presidente Tommaso Grassi, l’avvocato Giovanni Boldrini e tutti i consiglieri uscenti per «la dedizione e l’impegno profuso a favore dell’istituto in questi anni». E ovviamente formula a chi è stato chiamato a ricoprire l’impegnativo ruolo di presidente «gli auguri per l’importante incarico a cui è stato chiamato».
I compiti più pressanti che i nuovi timonieri della Carisp dovranno affrontare sono tre: la preparazione di un Piano industriale che sia convincente per il futuro; il perfezionamento di una grossa operazione di aumento di capitale (andrà valutato in che misura, ma fino a poche settimane fa si parlava di circa 50 milioni di euro); il potenziamento del sistema di controllo interno, che dovrà evitare prima di tutto il riaccumularsi di crediti deteriorati che negli ultimi anni hanno creato tanti affanni a questa come a tante altre banche.

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