Precari manifestano contro la "Buona scuola"

Rimini

CESENA. Una “Buona scuola” ben poco buona per gli insegnanti ed il personale non docente precario finora al lavoro. Lo stipendio da settembre non si è ancora visto. Con le sostituzioni imminenti e la continuità didattica che sarà troncata.

Una manifestazione di protesta è in corso di organizzazione. Si terrà sabato prossimo davanti alla Media di Viale della resistenza.

«Saremo per discutere della situazione attuale - spiega una docente precaria tra le organizzatrici del momento di sensibilizzazione e protesta - alla fine delle lezioni fuori dai cancelli. Per non mettere in difficoltà organizzativa i presidi che, per inciso, quasi sempre ci sostengono in questa nostra protesta».

Il passaparola è partito per avere dalle scuole di Cesena presente più personale docente e non docente possibile tra i precari attualmente al lavoro.

«Ci saranno cartelloni contro la cosiddetta Buona scuola perché la formula di graduatoria “Fino all’avente diritto” non ha un senso logico. Abbiamo preso servizio da inizio anno e stiamo ancora attendendo che vengano al nostro posto gli “abilitati”. Quando ci sostituiranno si interromperà la nostra progettualità. I ragazzini ne soffriranno ed anche chi subentrerà al posto nostro avrà difficoltà didattiche a livello di continuità e di metodologia già impostata con gli studenti. Coloro che, alla fine, ne soffriranno come se non più di noi.

Sia noi che gli studenti da questa legge siamo considerati solo come dei numeri. Per non parlare del fatto che dal Ministero, da settembre, ancora non abbiamo ricevuto alcun pagamento. Beffa che si aggiunge alla presa in giro la considerazione pari a zero per noi».

Per evitare queste situazioni serve solo una cosa: «Le graduatorie vanno fatte e delineate prima dell’inizio della scuola, senza intervenire in corso d’anno a spezzare la qualità dell’istruzione proposta.

La legge 107 sta distruggendo qualsiasi presupposto di fare bene nelle aule. Così intendiamo protestare per portare alla ribalta queste situazioni assurde. Anche perché il silenzio non aiuta nessuno ed è ora che qualcuno inizi a dire basta»,

L’appuntamento è a partire dalle 13.30 davanti alla Media “numero 7 ”di Viale della resistenza.

«Una lotta che noi docenti non di ruolo vogliamo portare alla ribalta e che deve essere un segno tangibile di una resistenza assidua affinché possa arrivare al cuore del problema debellandolo in tutti i suoi punti.

In Italia infatti l’art. 36 della Costituzione afferma l’obbligatorietà del servizio pubblico rivolto a tutti. L’impegno dell’autorità pubblica consiste nella rimozione di quegli ostacoli di ordine economico-sociale (e possiamo aggiungere morale) che caratterizzano il cammino di individui capaci e predisposti. Gli studenti hanno diritto ad avere un personale docente competente e preparato didatticamente sin dall’inizio dell’anno scolastico».

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