Tre furti subiti in 10 giorni

Rimini

CESENA. Dalla notte di giovedì 5 novembre alle primissime ore di ieri il loro chiosco della piadina ha subito tre volte le visita dei ladri. Che tra vandalismi, merce rubata e mancati incassi hanno messo alle corde la loro azienda a conduzione familiare.
Vittime dell’accaduto i proprietari del chiosco “Ettore e Tesaura”, che si trova su viale Oberdan a due passi dall’edicola. Proprietari - gestori che ieri mattina esasperati per l’accaduto hanno dovuto chiamare per l’ennesima volta i carabinieri a verificare l’accaduto ed a raccogliere denuncia.
A descrivere la situazione è la gestrice. Che parla con la voce carica di rabbia, una rabbia che sconfina nelle lacrime di esasperazione.
«Da giovedì scorso questa notte sono venuti tre volte. Stavolta poi hanno fatto un danno enorme. Hanno portato via tanta roba e ciò che non hanno portato via lo hanno rovinato».
Prosciutti salami, birre: «Ma anche uno scatolone di cialde che usiamo per farci il caffè ed addirittura un cartone con sei vasetti di miele. Erano stati acquistai per mia sorella e dovevamo ancora portarglieli».
A differenza di altre volte i ladri sono andati oltre. «Si sono presi il televisore ed il registratore di cassa. Buttando tutto il resto all’aria. Rovinandomi così anche tutto il lavoro che era stato preparato. Quindi ai danni vano sommati anche quelli per i mancati incassi. Molti clienti mi avevano fatto degli ordinativi corposi che avrebbero dovuto ritirare in tarda mattinata. Ma io ho impiegato dall’alba fino alle 14 per rimettere tutto a posto. Ho dovuto disdire le consegne rimettendoci ancora».
Nei due precedenti furti non che le cose fossero andate molto meglio. Semplicemente i ladri sie erano limitati” a far razzia di cibi e bevande senza toccare l’elettronica o i soldi nel registratore di cassa (asportato intero).
«Abbiamo ordinato un rinforzo in metallo per la porta. Ma intanto che ci deve essere consegnato sono già tre i furti subiti in pochi giorni. La porta d’ingresso è di quelle divise in due parti. Giovedì e domenica scorsa avevano rotto la parte sottostante. Abbiamo chiamato un fabbro che ce l’ha riparata e rinforzata. Così questa volta i ladri hanno spaccato la parte sopra. Poi uno è entrato, con un tavolino o sollevandosi con qualcos’altro e da dentro buttava il bottino verso l’esterno ai complici. Quando è successo? Qualcuno ha sentito rumore verso le 3.30. Ma perché poi abbia sentito rumore ma non abbia chiamato le forze dell’ordine mi è misterioso.
Perché non chiamare?».
La proprietaria è disperata: «Tra tutto ci saranno 5.000 euro di danni. Per non contare la merce ricomprata, il fabbro. Come se non pagassimo già abbastanza tasse... Ma la cosa che fa più rabbia è che i controlli delle forze dell’ordine ci sono... Ma non contano: tanto quando poi i ladri vengono presi nel giro di poco vengono liberati. Non si fa in tempo a denunciarli che son già fuori. Ci vogliono delle leggi più concrete altrimenti la gente inizierà a farsi giustizia da sola... Cosa devo fare? Devo chiudere il negozio la sera e mettere l’alta tensione nella porta così chi la tocca muore? Oppure dormire anche dentro al chiosco e sparare a vista con un fucile?
Così ci mettono in ginocchio. Non ce la facciamo più».

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