Cento in marcia fino al Palazzo per i parcheggi

Rimini

CESENA. Una marcia poco affollata, composta e civile ma ad alto volume grazie all’uso di megafono e fischietti, ha riattizzato nel tardo pomeriggio di ieri la protesta dei difensori del parcheggio di piazza della Libertà. Sotto una pioggia fine, un centinaio di manifestanti, in gran parte esercenti, si sono spinti prima sotto le finestre del municipio, poi nel salone dove si stava svolgendo il consiglio comunale e infine dentro l’ufficio del sindaco.

Come era scontato, vista la palese inconciliabilità delle posizioni del comitato guidato da Marco Giangrandi e quelle della giunta Lucchi, è stato ribadito per l’ennesima volta che piazza della Libertà sarà pedonalizzata. Già da agosto, con l’inizio dei sondaggi archeologici preliminari al previsto intervento di riqualificazione da 3,1 milioni di euro, i posti auto spariranno per sempre. Su questo il sindaco è stato chiaro anche durante un incontro di 20 minuti che ha avuto con una delegazione di una decina di manifestanti. Su altre idee per rilanciare il centro storico, a partire dall’istituzione di un city manager, ci sono invece diversi punti di contatto. E al termine della riunione, l’amministrazione comunale si è detta disponibile ad incontrarsi nuovamente col comitato proprio per ragionare su “tutto il resto”.

Il ritrovo in piazza della Libertà, prima di formare il corteo, con tanto di cartelloni, si era aperto con una profezia angosciante di Giangrandi: «Entro 6 mesi dalla soppressione del parcheggio si perderanno 200 posti di lavoro per la chiusura delle attività del centro storico. Stimiamo che saranno il 20 per cento di quelli attuali. Lo dice il fatto che ogni volta che piazza della Libertà viene chiusa alle auto i negozi attorno vedono precipitare ad un quarto i loro incassi». Poi aveva confermato di non essere contrario alla pedonalizzazione, ma «solo se fatta in modo intelligente, cioè con alternative per la sosta». Se non può essere il parcheggio sotterraneo originariamente previsto in piazza della Libertà (proposta difficilmente praticabile, vista la presenza già attestata nel sottosuolo di importanti reperti romani, che bloccherebbero il cantiere per anni e anni, ndr), il comitato sollecita altre «soluzioni che siano credibili». Per quel che riguarda l’obiezione per cui si vuole togliere traffico dal cuore della città, eliminando il via vai di auto nella zona della Valdoca, Giangrandi ha ribattuto che questa tesi cozza col fatto che «il mini-bus passa lungo il corso 88 volte al giorno e ogni sabato mattina almeno 150 auto transitano tranquillamente in corso Sozzi». Tutte considerazioni destinate a cadere nel vuoto, perché sul nodo del parcheggio in piazza della Libertà è in atto il classico dialogo tra sordi: la giunta Lucchi vuole sopprimerlo, senza se e senza ma.

 

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