Montecopiolo e la montagna con vista mare: “La seggiovia funzionerà anche d’estate”

Rimini

Montagna con vista mare. Non è più un sogno nel cassetto della Romagna ma il biglietto da visita di Montecopiolo, il Comune della Valmarecchia, che dopo lunghe trattative è divenuto proprietario a costo zero degli impianti di risalita dell’Eremo. Quanto alla Regione Emilia-Romagna, sosterrà il costo dei futuri collaudi e la riqualificazione degli impianti che saranno in uso anche nel periodo estivo. Una svolta di cui parliamo con il primo cittadino di Montecopiolo, Pietro Rossi, 33 anni quest’anno, che si ricandida alle amministrative di giugno con una lista civica dal nome in corso di definizione.

Sindaco, con quale percorso il suo Comune è diventato proprietario degli impianti di risalita dell’Eremo?

«Si tratta di un passaggio di proprietà a costo zero per il nostro Comune. Un traguardo a cui si è giunti dopo una proposta che ho presentato quattro anni or sono. Chiedevo di diventare proprietari dell’impianto per riuscire a effettuare la revisione e renderlo funzionante accedendo direttamente a fondi regionali. Se Montecopiolo è conosciuta e ha avuto possibilità di sviluppo negli anni passati è anche grazie agli impianti di risalita, perciò era d’obbligo trovare una soluzione».

Qual è il prossimo passo?

«Il prossimo passo sarà firmare l’atto dal notaio, mentre, nel dicembre 2023, è stato già messo nero su bianco il verbale dell’assemblea dove la Società sciovie dichiara di cedere a titolo gratuito gli impianti al Comune di Montecopiolo».

Quest’anno partirà anche la ristrutturazione del rifugio: quali i cambiamenti previsti»

«La ristrutturazione del rifugio è in toto a carico della Diocesi, noi abbiamo fatto tutto il possibile per velocizzare la macchina burocratica e tengo a precisare che è già passato più di un anno dal rilascio del permesso di costruire. Quanto alla delibera di Consiglio, ho voluto chiarire che la struttura dovrà svolgere servizio di ristorazione oltre alla funzione di rifugio e che aumenterà la capienza».

Il giro di boa, a suo avviso, invertirá la rotta dello spopolamento?

«Di sicuro attiverà un flusso turistico al momento bloccato, causa sospensione dell’attività degli impianti nonché dell’attività del rifugio. Per rispondere alla sua domanda dico che se c’è lavoro nel territorio, si aprono maggiori possibilità per tutti. Vale a dire che i residenti non se ne andranno mentre crescerà la possibilità di attirare nuovi cittadini».

Come destagionalizzare il turismo montano?

«Utilizzando questi impianti e offrendo servizi nelle altre stagioni dell’anno: è questo punto che fa la differenza».

Alcuni ambientalisti hanno criticato una scelta che negherebbe l’evidenza scientifica del cambiamento climatico in atto. Tradotto: ci sarà sempre meno neve...

«Dica a questi ambientalisti che, al contrario di quanto affermano, gli impianti saranno usati in prevalenza nelle altre stagioni e che sono già attrezzati in tal senso. Un esempio? Sono dotati di ganci per consentire la risalita di biciclette. Aggiungo che è già in piedi un progetto per gestire il complesso con la produzione di energia pulita. Sono disponibile a parlarne fornendo le specifiche del caso».

Da quanti anni lavorava per centrare questo obiettivo?

«Da quando sono stato eletto, poi il Covid e il passaggio di regione (dalle Marche all’Emilia Romagna, nel maggio del 2021, ndr) hanno allungato di molto le tempistiche, ma ora siamo giunti alle battute finali».

Difficoltà maggiori?

«La burocrazia...Come sempre!».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui