Moda, Alberta Ferretti: "Il futuro dipenderà da noi"

Rimini

«La moda parla il linguaggio dei tempi e nel futuro guarderemo questo periodo anche attraverso le sue immagini». Questa è una prima dichiarazione della nota stilista Alberta Ferretti che ha aderito all’iniziativa #Time2Share di Marie Claire Italia. Attraverso un video postato anche sul suo profilo ufficiale la designer dà una forte testimonianza della moda come una grande comunità solidale e «come può aiutarci a navigare in questi tempi senza precedenti».
A poche ore dalla sua pubblicazione il video della signora Ferretti contava oltre 10mila visualizzazioni . «Sono grata al mondo italiano della moda perché è ricco di esperienze, di emozioni - commenta Alberta Ferretti con sicurezza -. Abbiamo una cultura a livello di tessuti, di finiture e di confezioni straordinaria. Sognare è qualcosa di speciale ma altrettanto è dare il lavoro a tanta gente. La moda accompagna nella quotidianità la vita delle persone ed è un’espressione politica e sociale. Per questo motivo noi oggi siamo presenti e io continuo a sognare ad occhi chiusi e ad occhi aperti ma con l’attenzione di fare andare avanti questo lavoro, di fare andare avanti il made in Italy». L’azienda Aeffe non si è mai fermata e ha continuato tutte le linee di produzione e gli eventi ad esse collegate: «Abbiamo presentato la scorsa stagione per la prossima primavera estate le collezioni; sono riuscita anche a organizzare una sfilata e ho cercato di dar vita alla settimana della moda di Milano. Adesso stiamo lavorando sulle pre collection inverno 21-22. Il nostro mondo deve andare avanti: dall’artigiano, da chi fa il bottone, la cerniera a chi pensa al tessuto speciale». La stilista guarda con determinazione al futuro: «Noi italiani siamo creativi e fantasiosi, possiamo emergere nuovamente: sto lavorando sulla sfilata autunno inverno 21-22 che presenterò, come mi auguro, a fine febbraio a Milano». Alberta Ferretti chiosa con una sferzata positiva verso il futuro partendo dalle sue radici: «Sono una designer che è partita da zero. A 18 anni aprii la mia prima boutique e a 28 inaugurai la mia prima sfilata e sono ancora qui con i miei dipendenti: tutti attivi, con la voglia di lavorare, con l’energia perché sono convinta che ci sarà un futuro, un futuro che dipenderà da noi».

Katia Bartolini

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