Minacce di veleno contro i cani, denuncia ai carabinieri

Rimini

Un cartello affisso lungo un muretto di una via residenziale di Cattolica ha messo in allarme i possessori di cani e mosso l’indignazione dei cittadini. Il cartello invita chi è solito passeggiare lungo la via con il proprio animale domestico, a raccogliere le deiezioni, pena la minaccia di utilizzare come deterrente il veleno.

Scriverlo su un cartello non significa che qualcuno realmente piazzerà nelle aiuole delle esche avvelenate. A Cattolica però non sarebbe la prima volta che avvengono casi di avvelenamento, ecco perché l’associazione La Ciurma di Kira ha deciso denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine.

«Sono andata a verificare che il cartello fosse ancora presente – spiega Silvia Cavoli, presidente dell’associazione – quindi dai carabinieri a sporgere denuncia. Certe espressioni sono estremamente gravi e non possono passare inosservate. Tra l’altro la zona è stata in passato tristemente nota per fatti analoghi».

Vicino a una scuola

Il cartello è stato affisso in via Primule, vicino, tra l’altro, ad un nido e ad una scuola elementare, circostanza che rende la possibilità che qualcuno lasci delle esche avvelenate, ancora più preoccupante. «I carabinieri si sono dimostrati disponibili a fare subito una verifica – sottolinea Cavoli –. L’impressione è che il cartello sia stato scritto da due mani differenti».

In caso di ritrovamenti di bocconi sospetti, occorre seguire alcune semplici indicazioni. «È necessario raccoglierli e consegnarli all’Ausl o all’istituto zooprofilattico perché vengano analizzati – precisa Cavoli –. È anche possibile consegnarli alla stazione dei carabinieri chiedendo nella denuncia di essere informati sugli esiti. Nel caso in cui il proprio cane venisse seguito dal veterinario per sintomi che facciano pensare ad un possibile avvelenamento è importante sapere che il veterinario è tenuto a segnalare alla Ausl competente anche un semplice sospetto».

Norme da seguire

Anche nel caso peggiore, la morte del proprio cane per sospetto avvelenamento, è importante far avere il corpo dell’animale all’istituto zooprofilattico insieme ad un’apposita certificazione, perché possano essere accertate e documentate le cause del decesso.

«Sappiamo bene che quando si perde il proprio animale il dolore è grande – conclude Cavoli -, ma questi passi sono fondamentali perché senza di essi non sarebbe possibile un processo nel caso in cui si identificasse il responsabile e non avverrebbe neppure alcun intervento di bonifica e messa in sicurezza del territorio, che potrebbe salvare la vita di altri animali».

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