Martina Brandi vola a New York a caccia dell’impresa: correre le sei gare più importanti al mondo

Rimini
  • 21 ottobre 2025

BELLARIA IGEA MARINA. Con l’imminente partecipazione alla maratona di New York, in agenda il prossimo 2 novembre, la belligeana Martina Brandi, 40 anni e grinta da vendere, entrerà a pieno diritto nel circuito “Abbott World Marathon Majors” riservato a chi ha partecipato alle sei corse su distanza più iconiche al mondo (Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago e New York). Una prima volta assoluta per la sua città.

«Non esiste un limite di tempo né di età per inanellare questo traguardo - racconta - . Allo scadere della sesta maratona si riceve un medaglione denominato “Six Star”. Quest’anno, in quello che ormai è un business a tutti gli effetti, gli organizzatori hanno aggiunto un’altra sfida, la maratona di Sidney, mentre per i prossimi anni se ne ipotizzano altre due: Cap Town, in Sudafrica e Shangai, in Cina».

E continua: «La primissima maratona è avvenuta in Argentina, a Buenos Aires, il 4 ottobre di dieci anni fa. Quanto al circuito, sono partita da Londra nel 2018, per proseguire poi con Boston nel 2023, Berlino e Chicago nel 2024 a 15 giorni di distanza l’una dall’altra, mentre quest’anno a marzo ero a Tokyo e dulcis in fundo, il 2 novembre, correrò a New York, dove sono attesi quasi 60mila partecipanti. Sarà la mia ottava 42k, come la chiamano in gergo, e a Bellaria Igea Marina sarò la prima a raggiungere il medaglione. Nella Grande Mela indosserò un pettorale particolare ad indicare la mia ultima major».

Ma dove trova il tempo per allenarsi considerando che deve gestire anche l’albergo di famiglia, il “Boston” di Igea? «In estate vado a correre alle 5 del mattino, ritagliandomi del tempo con relativa tranquillità, visto che a quell’ora i miei ospiti dormono. Per partecipare alla maratona di Berlino che cadeva il 29 settembre, ho puntato la sveglia alle 4 per tutto il mese di agosto. È stata dura poiché non è vero, come sostiene qualcuno, che correre svuota la mente, io mi sono allenata spesso alle prese con grandi magoni sapendo quale giornata tosta mi attendeva una volta rientrata. A darmi forza, durante l’allenamento intensivo che dura almeno 4 mesi, è il sostegno dei miei genitori e del mio fidanzato che per fortuna lavora nel mondo dello sport. Non mancano le rinunce, dai tagli alle uscite ad un’alimentazione rigorosa, ma anche se perderò qualcosa avrò guadagnato tanta di quella bellezza nel cuore che del resto mi interesserà ben poco».

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