Mafia. I soldi di Messina Denaro riciclati nelle energie rinnovabili. Arresti anche a Rimini

Rimini
  • 16 aprile 2024

RIMINI. Undici persone sono state arrestate nelle province di Rimini, Trapani, Palermo e Como: sei in carcere, cinque agli arresti domiciliari. E’ il frutto di una indagine della Dda di Palermo.

Nella rete sono finiti uomini della mafia di Salemi, alleati del boss Matteo Messina Denaro, accusati di aver riciclato quantitativi di denaro per svariati milioni e di aver dato vita a una alleanza forte con le ‘ndrine calabresi. Per loro le accuse a vario titolo sono di mafia, riciclaggio, ricettazione, turbativa d’asta e trasferimento fraudolento di valori e ricettazione. L’organizzazione poteva contare sull’aiuto di imprenditori compiacenti ed esperti di finanza. Uno dei protagonisti è Angelo Salvatore, capomafia di Salemi, già condannato per associazione mafiosa, che secondo gli inquirenti avrebbe gestito gli investimenti di Matteo Messina Denaro nelle energie rinnovabili.

L’organizzazione avrebbe anche cercato di acquisire, reinvestendo denaro sporco, 12 punti vendita della Coop Sicilia, (ma l’affare è poi sfumato); di riciclare lire fuori corso per conto della ‘ndrangheta e di ripulire il denaro di Calogero John Luppino, il re delle scommesse clandestine online, altro fedelissimo dell’ex latitante.

Angelo Salvatore e il figlio Andrea , grazie alle loro capacità di reclutare professionisti del settore e di penetrare abusivamente nei sistemi informatici delle banche, avrebbero messo insieme un gruppo criminale - dicono gli inquirenti - in grado di riciclare enormi somme di denaro delle cosche palermitane.

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