Rimini. Lavori al Marco Polo, timori per i rondoni


«Pericolo scampato ma urge un’edilizia amica dei rondoni». Dissuasore sonoro e spilli anti piccione nel cantiere dell’Istituto per il turismo “Marco Polo” a Marebello, hanno destato la preoccupazione di una passante che nei giorni scorsi ha allertato gli animalisti sui possibili rischi a carico di specie protette. Da anni sotto ai tetti dell’edificio nidificano infatti rondoni che, provenienti dall’Africa, giungono qui per la riproduzione prima di ripartire a metà luglio. Creature meravigliose, le definisce, ma già messe a dura prova da cambiamenti climatici e rapaci. Eppure la presenza di tali specie è fondamentale, a detta degli esperti, non solo come indicatori della qualità ambientale ma in quanto preziosi alleati dell’uomo per la dieta insettivora che permette di eliminare migliaia di insetti nocivi, fermo restando che sono uccelli tutelati a livello nazionale e europeo.
I fatti
Già presente nella mappa online di Monumenti vivi Rimini, l’immobile risulta una delle più grandi colonie di rondoni della città. Il sopralluogo effettuato subito dalla Lipu (Lega italiana protezione uccelli) ha accertato che la presenza delle impalcature non ostacolano l’accesso ai nidi. Nessun pericolo quindi per i rondoni che, tra l’altro, sembrano aver già iniziato il viaggio verso l’Africa del sud vista l’assenza di caroselli e il silenzio. Solo due gli esemplari avvistati al tramonto, «uno uscito proprio da una cavità dell’immobile».
Seppur coronata dal lieto fine, la vicenda, secondo gli animalisti, ribadisce «che i lavori sulle facciate e nei sottotetti vengono di norma programmati anche nei mesi in cui si svolge la nidificazione di specie protette dalla normativa europea. Specie benefiche e in declino – rimarcano - proprio a causa di pratiche edilizie che non tengono conto dei nidi».
Già dallo scorso 2023 Monumenti vivi Rimini punta i fari sulla colonia della scuola con l’auspicio di creare un progetto didattico unito a quel cambio di mentalità che potrebbe esser agevolato dalla recente nascita della delegazione Lipu «con l’obiettivo di assicurare la salute dell’ecosistema cittadino».
A breve i referenti contatteranno la Provincia che si occupa dei lavori per chiedere di far rientrare la ristrutturazione nelle buone pratiche edilizie, le quali includono tutela e valorizzazione dei nidi di rondone mettendo al bando metodi cruenti come gli aghi «per evitare lo stazionamento dei piccioni».