RIMINI. «Candidiamo il Tempio malatestiano, manifesto del rinascimento italiano, e il centro storico a Patrimonio mondiale dell’Unesco. E, nel contempo, riqualifichiamo tutti quei monumenti cittadini abbandonati, da Palazzo Lettimi al convento di San Francesco fino all’anfiteatro, liberato dal Ceis, e destiniamoli alla rete museale a cielo aperto di Rimini». Carlo Rufo Spina, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, pensa al turismo culturale «mai decollato» e alla possibilità, invece, «di farlo diventare una fonte di arrivi e presenze alberghiere».
E lancia la sua idea. «Sto leggendo sul vostro giornale la notizia di un “Nuovo spazio per i giovani nell’ala moderna del Museo della città” e non posso non sobbalzare sulla sedia. Ma come, mi chiedo: si parla tanto di destagionalizzazione e non si pensa minimamente a rilanciare il turismo culturale? Un settore, tra l’altro, che potrebbe far crescere, e di molto, le presenze turistiche». Spiega l’esponente dell’opposizione di entrodestra: «Sarebbe ora che questa amministrazione iniziasse a pensare al turismo con una logica d’insieme e con una prospettiva di medio-lungo termine. Rimini è ricca di storia, oltre che di spiagge e di sole. Ha una rete di palazzi antichi da far invidia a molte altre città turistiche. E noi che facciamo per valorizzarli? Nulla! Eppure abbiamo il Tempio malatestiano, che meriterebbe di entrare nei siti italiani Unesco, come i portici di Bologna o il centro storico di Urbino, solo per fare alcuni esempi».