La massaggiatrice riminese dietro le quinte del Festival di Sanremo: «Da Ultimo a Rodriguez, vi racconto di cantanti e vip»

Con i suoi massaggi libera da ansia e stress i cantanti di Sanremo. Oltre ai fiori c’è di più. Dietro le quinte del Teatro Ariston, lontano da lustrini e riflettori, si cela una squadra con le mani d’oro che olia i meccanismi della gara canora più celebre di Italia, in calendario dal 6 al 10 febbraio. Una squadra di 18 professionisti chiamata dall’organizzazione del festival , dalle più disparate specializzazioni, in prevalenza donne con età media 35 anni e provenienti da tutta Italia, dove brilla un pizzico di Romagna grazie alla 42enne riminese, Claudia Bindi, che ha contribuito a selezionare e formare tutti a partire dal novembre 2023. Per lei è un ritorno in grande stile dopo le edizioni del 2019 e 2020.
Nel frattempo con i suoi “massaggi e rituali dal mondo”, ha fatto sventolare la bandiera tricolore sul podio in una sfida fra 150 massaggiatori provenienti da 38 paesi e proseguito la sua attività di formazione rivolta soprattutto a professionisti. Al mondo del benessere è approdata negli anni Novanta dopo diversi viaggi in Thailandia.
Bindi, come definirebbe il Festival di Sanremo?
«Una settimana in cui, dai preparativi ai titoli di coda, finisci dentro la ruota di un criceto, poco importa se sei un cantante o no».
Di quali attenzioni hanno bisogno i vip?
«Dei trattamenti che aiutano lo sblocco del diaframma perché la respirazione è una delle responsabili sia dell’ansia che dell’evoluzione della voce. Quando il diaframma è contratto o sotto stress rischia di appannare l’esibizione. Ma non è l’unica esigenza in ballo. Le protagoniste femminili della kermesse, che restano in bilico per ore su tacchi vertiginosi, chiedono massaggi per lenire le tensioni al collo e alla schiena e risulta molto gettonato anche il lifting manuale del viso, un cult adorato dagli uomini, che non possono contare sul maquillage. In cosa consiste? Insistendo sulla muscolatura profonda, nel giro di un’ora ridefiniamo il contorno del viso, riposizionando il grasso, con effetto botox immediato ma senza le eventuali controindicazioni delle punturine che è preferibile evitare prima di andare in onda».
Si è resa protagonista di un salvataggio in extremis?
«Nel 2019 Ultimo, che poi si è piazzato al secondo posto, finì bloccato in camera per il dolore. Era la sera della finale, così mi accompagnarono da lui, mentre tutte le fan assiepate in strada strillavano il suo nome. Mi intrufolai dal retro dell’albergo finendo al suo cospetto. “Fammi qualcosa”, mi ha supplicato. Il tempo di un massaggio rilassante e distensivo e il giovane artista si era quasi addormentato. Mi è rimasta impressa una stanza enorme con il manager che faceva avanti e indietro. Quanto le celebrità siano “succubi”, e lo dico bonariamente, di questi personaggi che li tirano a destra e a manca ce ne accorgiamo subito. I cantanti vorrebbero fermarsi per un trattamento ma glielo impedisce un’agenda zeppa di impegni. Perciò, incrociandoci nei corridoi, ci sussurrano “Tienimi un posto per dopo che cerco di convincerlo”. Ma questo non è il mio unico soccorso...».
Prego.
«Ero nel corridoio del Palafiori quando arriva Cecilia Rodriguez, la sorella di Belen, fasciata in uno splendido vestito a meringa con tanto di strascico. Fatto sta che inciampa nell’indifferenza generale, perché in quell’istante le guardie del corpo controllavano lo spazio attorno a lei, senza darle peso. Mi è venuto spontaneo prenderla al volo prima che crollasse a terra e non dimenticherò mai quanto mi abbia ringraziata e con quale calore. La stessa gentilezza caratterizza anche la soubrette Miriana Trevisan, divenuta famosa con la trasmissione “Non è la Rai”: ci ripete sempre che siamo la sua forza. Anche la presentatrice Emanuela Foliero è molto carina ma prima di finire sotto i flash dei fotografi ti passa tutto quel che ha in mano, dalla borsa allo scialle, dicendo: “Tieni un attimo, cara” e intanto passa mezza giornata».
Durante il massaggio i vip si confidano?
«Sì, sapendo di contare sul massimo riserbo, ma anche quando sono silenziosi intuiamo le loro problematiche psicosomatiche. L’ansia emerge spesso con il singhiozzo dell’ultimo momento che va mascherato e nascosto alle telecamere».
Quali doti sono indispensabili nel suo mestiere?
«Occorre tanta umiltà ma anche la consapevolezza che, aiutando gli altri, riusciamo a far stare bene anche noi stessi. Quando una persona si affida a te per un percorso di puro benessere, dove non si parla né di estetica né tantomeno di cura, è perché soffre a causa di tensioni o paure mostrando livelli di stress elevati. Resettare un corpo, assieme alla mente, significa far stare meglio gli altri che resta una delle soddisfazioni più grandi al mondo. Quanto a me, sono grata per un lavoro che mi permette di incontrare tante persone, aggiornarmi e viaggiare maneggiando aromi meravigliosi e oli pregiati. Vedere i clienti alzarsi dal lettino con la serenità stampata in volto è appagante. Tutti arrivano con i lineamenti ingrigiti ma, dopo il trattamento, il loro viso assomiglia a quello di un bimbo addormentato».