La ex non restituisce il prestito. "Il mio debito? Te l'ho già pagato in natura"

Rimini

Chiede alla fidanzata di restituirgli i soldi prestati nel corso della relazione e scopre che per lei era tutta un’altra storia: «Scordateli, io non ti devo niente: il debito l’ho pagato in natura durante questi mesi insieme, che cosa avevi capito?». Pensava fosse amore e invece era un baratto. Per essere ancora più chiara la ragazza, una trentenne residente a Riccione, ha invitato l’uomo, un imprenditore di 54 anni, a non farsi più vivo. Lo ha fatto anche attraverso un presunto fratello dall’accento albanese e dai modi spicci. «Lasciala in pace e non cercarla mai più, sennò le conseguenze saranno molto spiacevoli». Un messaggio talmente “convincente” che l’uomo, preso dallo spavento, si è rivolto ai carabinieri più per tutelarsi che per riavere indietro il denaro prestato alla giovane donna: trentamila euro in tutto, una bella sommetta. Adesso la ex fidanzata, difesa dall’avvocato Sonia Giulianelli, rischia un processo con l’accusa di estorsione. Ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, mentre del “fratello”, corresponsabile del reato, non c’è traccia. Non ne ha uno e non è stato possibile identificare l’autore della conversazione telefonica che l’uomo d’affari ha registrato e consegnato agli investigatori, coordinati dal pm Davide Ercolani. La minaccia dello sconosciuto, stando all’interpretazione dell’accusa, avrebbe avuto lo scopo di fare cessare la richiesta di riavere indietro il denaro. Proprio quella chiamata dimostra la buona fede dell’uomo d’affari, convinto fino all’ultimo di avere a che fare con una brava ragazza in difficoltà. L’aveva conosciuta su internet e, poi avevano cominciato a incontrarsi regolarmente in albergo a Rimini durante i soggiorni di lavoro dell’uomo. A un certo punto la ragazza spiega che ha bisogno di un aiuto economico, la madre ha una rara malattia della pelle che necessita cure costose, lei non riesce a trovare un lavoro. «Ti darò una mano, mi restituirai tutto, con calma, anche a rate, quando troverai finalmente un impiego». L’uomo a un certo punto, stufo di elargire soldi contanti o versamenti PostePay, dice che la situazione non può andare avanti, ma come la giovane si stizzisce lui rimette mani al portafogli per quieto vivere. Quindi lei sparisce per quattro mesi, senza dare più notizie di sé. Colpita da una malattia e ricoverata in ospedale, ma lui non ci casca più. Siamo arrivati a trentamila euro, a questo punto devi trovare il modo di ridarmeli. «Non hai capito? Siamo pari, il sesso era a pagamento». Fine delle illusioni. Il gioco, infine, si fa duro quando si mette in mezzo il “fratello”. Ora la coppia potrebbe rivedersi in tribunale.

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