La Cgil: “Il turismo in Emilia-Romagna cresce, ora diamo dignità a chi lavora in alberghi, bar e stabilimenti balneari”
- 06 giugno 2025

Soddisfazione per i numeri positivi sul turismo in Emilia-Romagna, ma una rinnovata preoccupazione sul lavoro povero e sulla precarietà contrattuale. Cgil Emilia-Romagna in una nota accoglie “con soddisfazione i dati del primo quadrimestre 2025 che attestano una crescita del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sugli arrivi di turisti italiani e stranieri, così come la crescita dei pernottamenti pari al’1,7%. Questa crescita conferma l’importanza strategica del settore nella nostra Regione nelle sue varie articolazioni, dalle città d’arte alla Riviera passando per gli Appennini e condividiamo le valutazioni sul “buono stato di salute” del nostro sistema turistico regionale. Nel contempo però ci vediamo costretti a rimarcare il pessimo stato di salute delle condizioni di lavoro delle migliaia di lavoratrici e lavoratori impiegati nel settore, dagli alberghi ai bar e dai ristoranti agli stabilimenti balneari. Precarietà contrattuale, part-time involontari, lavoro povero, flessibilità esasperata, mancato rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza restano infatti ad oggi una condizione di normalità diffusa. A cui si sommano troppo spesso fenomeni di vera e propria illegalità: lavoro nero e grigio, appalti illeciti e non genuini, interposizione illecita di manodopera, lavoro a cottimo”.
“Restiamo convinti - sottolinea la Cgil - che l’industria turistica emiliano romagnola necessiti di una visione alternativa, che valorizzi il lavoro a partire dalla redistribuzione della ricchezza prodotta e che investa in formazione e qualificazione professionale per favorire stabilità occupazionale e condizioni di lavoro sostenibili. Non è più rinviabile la necessità di avviare un confronto serio e serrato tra parti sociali ed istituzioni, dai livelli territoriali a quello regionale, per restituire agli occupati del settore turistico la dignità che meritano”.