La cassiera del supermercato: "Il vaccino? Prima eravamo eroi, ora si sono dimenticati di noi"

Rimini

«Noi addetti dei supermercati? Una categoria dimenticata da tutti». È il grido d’allarme lanciato da Serena Urbinati, cassiera riminese di un supermercato. «Mi sono arrabbiata quando sui giornali ho letto che dal 7 giugno vaccineranno gli operatori turistici, gli albergatori e i bagnini - racconta -. Non perché non voglio che lo abbiano loro, ma perché per noi non si è mosso più nessuno. L’anno scorso invece arrivavano grandi elogi per noi, siamo stati chiamati eroi, siamo sempre stati in prima linea. I negozi sono sempre rimasti aperti, abbiamo allungato gli orari dei lavori rimanendo anche più esposti al virus». Le tutele di cui i lavoratori dispongono, spiega ancora Serena, «sono quelle che ci dà il negozio. Ma per i vaccini non abbiamo certezze, non c’è una data: io mi sono registrata per età e ho dato la disponibilità nel sondaggio dell’azienda, se faranno l’hub aziendale». In questa situazione i lavoratori si sentono esposti, dopo mesi di lavoro nelle stesse condizioni. «Vorrei tutelare me, ma soprattutto la mia famiglia. Sono mesi che evito di avvicinarmi ai miei genitori, soprattutto se ho indosso la divisa - continua la cassiera - perché in negozio qualcuno ancora tiene male la mascherina o qualcuno se la toglie perché, dice, “tanto io sono vaccinato”. Ma io no». Per manifestare il suo «sdegno» Serena spiega anche di aver scritto al presidente della Regione Stefano Bonaccini. «Penso che vaccinare prima gli operatori del turismo sia pubblicità - conclude - ma bisogna ricordare che il “turismo” mi entra anche in negozio, dove la maggior parte di noi non è vaccinata». L’estensione della vaccinazioni agli operatori di tutta la filiera è uno dei punti portati avanti anche dai sindacati. Lo spiega Mirco Botteghi, segretario generale di Filcams Cgil Rimini. «È importante dare la priorità nella campagna vaccinale agli addetti del turismo - spiega Botteghi -, ma la filiera del turismo è lunga e comprende anche tutti gli addetti dei pubblici esercizi, dei bar, dei negozi. Hanno gli stessi tipi di contatti degli altri addetti». Non solo: «Escludere commessi e cassieri dei supermercati dalle priorità significa escludere lavoratori e lavoratrici che durante la pandemia hanno garantito l'approvvigionamento di beni essenziali» ribadisce Botteghi. L’auspicio è ora quello che «la Regione Emilia-Romagna riveda la cosa e si adoperi per includere tutti i lavoratori» conclude.

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