La campagna olivicola recupera in extremis

Sembrava dovesse essere una catastrofe, invece la campagna olivicola che partirà a metà ottobre si presenta ai nastri di partenza con buone prospettive. «A causa della siccità - spiega Pierluca Turchi, titolare del frantoio di Balignano - fino a un mese fa c’era il rischio di avere un raccolto compromesso. Poi sono arrivate le piogge e le piante, che erano sotto forte stress idrico, si sono riprese con grande vantaggio per le olive».

Gli fa eco Gianluigi Vasconi, presidente di Arfo, l’Associazione regionale frantoiani e olivicoltori: «Il raccolto sarà nella norma, a parte quelle zone che hanno subito grandinate. Le alte temperature estive hanno debilitato le piante, però hanno impedito alla mosca dell’olivo di moltiplicarsi. Ciò ha permesso agli agricoltori di evitare trattamenti (chimici di sintesi o di tipo biologico) contro l’insetto, e di avere allo stesso tempo olive sane. Ecco, se vogliamo fare una estrema sintesi, avremo olive sane in un contesto di normalità dal punto di vista quantitativo, mentre la qualità si prospetta molto elevata».

Martedì 4 ottobre a Rimini Arfo terrà la sua assemblea: il presidente tranquillizzerà gli associati circa i costi di molitura. «Abbiamo fatto a inizio anno dei contratti collettivi per l’energia elettrica - aggiunge Vasconi - e questo ci permette di contenere i costi. Qualche aumento ci sarà, ma ben poca cosa rispetto alle cifre delle bollette che si ricevono in questo periodo».

I frantoi associati sono 25 fra le province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, ma oltre la metà sono ubicate nel riminese che è la zona più vocata per questa coltivazione.

«La maggior parte dei frantoi aprirà attorno a metà ottobre - aggiunge Turchi - ma la raccolta deve essere effettuata dopo aver verificato lo stato di maturazione delle drupe. I nostri tecnici ogni settimana seguono gli agricoltori così da dare consigli su tutti i fronti, dalla difesa alle concimazioni, fino alla raccolta».

Lo scopo è quello di seguire le aziende «Dalla radice alla bottiglia - precisa Turchi - perché in frantoio l’olivicoltore deve trovare esperti che sappiano consigliarlo in tutto e per tutto».

Se l’annata ha permesso di evitare gli attacchi della mosca, la stessa cosa non può essere detta per la mangaronia (Palpita unionalis), un lepidottero che danneggia i frutti. «I nostri tecnici - conclude Turchi - hanno consigliato agli olivicoltori quando intervenire e, chi ha seguito le istruzioni, ha scongiurato danni alla produzione».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui