L’ente del turismo israeliano dopo l’esclusione dal Ttg a Rimini. “Prendiamo atto con dolore della decisione”

“Prendiamo atto con dolore di questa decisione, che riteniamo un atto errato e destinato ad acuire la spaccatura nei rapporti tra i popoli”. Lo scrive in una nota l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo che ha ricevuto da Italian Exhibition Group la comunicazione dell’annullamento unilaterale della sua partecipazione come espositore al TTG Travel Experience, in programma dall’8 al 10 ottobre a Rimini.
“Nella nota ricevuta si parla di motivi ‘organizzativi’, mentre agli organi di stampa Italian Exhibition Group ha dichiarato che ‘sono venute meno le condizioni per una partecipazione’ alla manifestazione” scrive l’Ente. L’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo ha sempre sostenuto il TTG, anche “negli anni più difficili come durante la pandemia, investendo risorse e garantendo continuità.
“Non comprendiamo la scelta”
“Non comprendiamo dunque una scelta unilaterale che riteniamo dannosa per il turismo stesso” si legge ancora.
L’Ufficio non comprende questa scelta, “totalmente unilaterale, e dannosa per il turismo stesso e per l’economia legata al turismo e non solo”.
“La promozione del Turismo verso Israele e verso la Terra Santa, mai come in questo momento, - continua la nota - diventa un dovere per tenere accesa la speranza di ritornare in quei luoghi, dando un aiuto concreto a tutti gli operatori legati soprattutto al Turismo Religioso e al Pellegrinaggio: a tutti gli operatori, di qualsiasi confessione con cui sempre e da sempre l’Ufficio del Turismo ha lavorato, uniti dall’amore per questa Terra e per la sua capitale Gerusalemme. In questi ultimi mesi molte sono state le voci per riprendere, attraverso il turismo Religioso e culturale, un dialogo che sia di apertura e che possa contribuire a non cancellare la speranza. Perché, come oggi dichiarato dal ministro del Turismo Daniela Santanché: il turismo è ponte di pace!”.
La stessa Custodia di Terra Santa insieme alla diocesi di Milano - si fa notare - sta promuovendo un’iniziativa di ritorno nella nostra Terra Santa.
“La presenza a questa Fiera dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo - continua - è stata confermata da mesi e da mesi l’Ente ha lavorato per dare aiuto e supporto a quanti credevano che si deve continuare a promuovere Israele perché quella è la Terra Santa. Con dolore e con grande perplessità l’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo prende atto di quanto deciso in dato odierno da Italian Exhibition Group nella certezza e consapevolezza che in Israele vi sono le radici della cristianità e che sia un continuare nell’attività di promozione e informazione che con orgoglio l’Ente continuerà a svolgere.
L’ambasciatore di Israele: “Ennesima intromissione di ideologia politica”
Sulla questione, fa notare l’Ente, è intervenuto anche l’ambasciatore di Israele Jonathan Peled: “La decisione di estromettere l’ente del Turismo israeliano dalla fiera TTG di Rimini rappresenta l’ennesima intromissione da parte dell’ideologia politica che sfrutta ogni occasione per utilizzare a fini di propaganda elettorale l’attacco contro Israele, non curante dei gravi effetti che tali decisioni hanno nelle relazioni culturali, religiose e di business tra l’Italia e il nostro Paese”.