In treno a Rimini: la lunga estate calda tra ritardi, sovraffollamento e violenze

Rimini
  • 03 agosto 2024

Già alle prese con una crisi economica che ha prodotto un deciso calo di presenze turistiche italiane, la Riviera si trova, adesso, a dover fare i conti anche con i forti disagi ferroviari provocati da lavori sui binari e altre gravi criticità: in una parola treni in ritardo fino a tre quarti d’ora e vagoni Regionali sovraffollati. «Tutto questo è inaccettabile per una città di vacanza come Rimini – commenta duro Graziano Urbinati, presidente regionale Federconsumatori Turismo -, soprattutto in un momento in cui sempre più italiani scelgono il treno per raggiungere le località balneari e sono costretti a sopportare inconvenienti ed esborsi imprevisti, tra convogli supplementari da prendere o, addirittura, mezzi alternativi da pagare». Comprensibile il risentimento di chi rappresenta gli utenti e ne difende diritti e interessi. Ma va detto che molti dei ritardi accumulati nelle due ultime settimane di luglio dai treni in arrivo alla stazione di Rimini sono stati frutto di un deragliamento di un treno merci, avvenuto l’11 luglio scorso, lungo il tratto Parma-Reggio Emilia dell’Alta velocità: incidente che ha provocato il danneggiamento della linea, la prosecuzione su un solo binario dei mezzi, e, quindi, forti ritardi. Sottolinea, però, Manola Cavallaro, segretaria regionale Fit-Cisl: «Tutto questo è vero, ma bisogna considerare che i ritardi accumulati a Rimini, fino a toccare i 45 minuti, sono dovuti a diversi fattori concomitanti. In primis, i problemi sulla linea Av Parma-Reggio con prosecuzione su convogli Regionali, spesso sovraffollati: linea, comunque, riaperta, in entrambe le direzioni, il 1° agosto scorso. E poi le ripetute interruzioni provocate dai circa 200 passaggi a livello dislocati lungo il tratto Bologna-Ravenna-Rimini. E’ sufficiente, infatti, agire sulla sbarra - stigmatizza la responsabile Cisl trasporti -, ad esempio sollevarla, che il sistema, in automatico, blocca i treni in transito, come davanti ad un incidente. Per non parlare, poi, delle aggressioni al personale». Le aggressioni, appunto, altra nota dolente, che colpisce principalmente i lavoratori di Trenitalia. Puntualizza Daniele De Maria, coordinatore regionale mobilità ferroviaria Filt-Cgil: «In questo ultimo periodo le minacce e le aggressioni fisiche nei confronti di controllori e capitreno sono aumentate così tanto che, venerdì scorso, abbiamo dovuto promuovere una giornata di sciopero per sensibilizzare tutti al problema. E già sabato scorso, a Rimini, un altro capotreno veniva preso a calci e pugni da un uomo privo di biglietto. Ovvio, a quel punto, lo stop al convoglio, l’intervento della polizia ferroviaria, e il conseguente ritardo creatosi».

Ma i ritardi, i disagi, e le proteste non sono terminati a fine luglio con la sistemazione della linea Parma-Reggio Emilia. Perché nuovi lavori sono pronti ad iniziare anche ad agosto. «Certo – conferma De Maria -, sono in programma, a giorni, interventi di manutenzione sull’Alta velocità Milano-Bologna con interruzioni di linea e forti ritardi per i convogli in arrivo a Rimini. A dimostrazione del forte sbilanciamento che c’è tra l’enorme quantità di treni in transito e la bassa capacità di assorbimento dell’infrastruttura». E Beppe Poli, responsabile Federconsumatori regionale Trasporti, precisa: «I vertici di Rete ferroviaria hanno già annunciato che, per via dei tempi rigidi previsti dai fondi Pnrr, si trovano costretti ad aprire un cantiere lungo la linea Adriatica a partire dal 12 agosto e fino al 18, con ritardi stimati fino a due ore, che scenderanno, pian pianino, nella settimana successiva, ad ottanta minuti e poi a venti. Disagi su disagi, dunque».

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