Imposta di soggiorno, a Rimini irregolarità per ventimila euro

Rimini

RIMINI. Primi controlli a campione sulle dichiarazioni trimestrali dell’imposta di soggiorno 2019: irregolarità per oltre 20.000 euro non riversata. L’assessore Brasini: “Anche questa forma di elusione dell’imposta è una forma di concorrenza sleale”. Sono partiti nelle scorse settimane i primi controlli a campione sulle dichiarazioni trimestrali dell’imposta di soggiorno presentate attraverso il nuovo portale telematico attivato dall’Amministrazione Comunale. Dall’analisi dei documenti acquisiti e grazie alle indicazioni fornite dai militari della Guardia di Finanza è stato possibile riscontrare alcune irregolarità.

Da queste rilevazioni (alcune sono tutt’ora in corso) è emersa una sola posizione regolare, mentre per le altre è scattato l’obbligo di presentare le dichiarazioni integrative e di completare i riversamenti per oltre 20.000 euro di imposta. Inoltre sono previste sanzioni amministrative per le violazioni commesse (che variano dal 10% dell’imposta non riversata, a 250 euro per incompleta/infedele dichiarazione).

Nei prossimi mesi, l’azione di controllo si concentrerà sulle dichiarazioni del trimestre più importante (luglio-agosto-settembre), anche con l’ausilio della Guardia di Finanza e parallelamente alle altre azioni di contrasto all’evasione, al fine di intervenire con sempre maggiore tempestività e recuperare l’imposta non riversata. “Il gettito dell'imposta di soggiorno quintuplica nei mesi estivi – commenta l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini - È stata questa percezione a far avviare dei controlli a campione immediati su quanto gli albergatori dichiaravano e versavano: pare strano infatti che interi pullman di anziani reiteratamente non vogliano pagare l'imposta o che dei minori soggiornino da soli, così come che turisti che vengono da Tokio o da Oslo dormano sistematicamente una sola notte. L'approfondimento di queste anomalie sta facendo emergere una situazione di elusione dell'imposta proprio nei mesi più ricchi di presenze. Anche questa è concorrenza sleale, più mascherata, ma altrettanto ingannatrice per il bene della città. Elusione che non smetteremo di contrastare con tutti gli strumenti di cui, in questa seconda fase dell'azione di lotta all'evasione, ci siamo dotati”.

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